I dubbi che non sappiamo evitare di concepire

I dubbi che non sappiamo evitare di concepire LETTERE AL GIORNALE: IL LUNEDI' DI O.d. I dubbi che non sappiamo evitare di concepire Il pubblico e il privato Durante una campagna elettorale si sente parlare di programmi per molti, di destini della nazione, di cose più grandi di noi. E, in certi momenti, è pur indispensabile parlare anche del privato, preoccuparci di quanto ci riguarda, personalmente non per egocentrismo, non per egoismo, ma per affrontare con franchezza i dubbi che non sappiamo evitare di concepire. [o.d.b.] Mi aiuti a riflettere Egr. Sig. Del Buono, mi aiuti a riflettere. Non ho seguito con attenzione il processo Contrada, ma ho ascoltato le sue dichiarazioni prima della sentenza, che mi erano parse quelle di un uomo disperato, ma sostanzialmente innocente. Mi ricordavano Tortora!... Naturalmente, impressioni soggettive, di nessun valore. Ho sentito anche le dichiarazioni del p.m. Sorrideva, mentre avrebbe dovuto essere triste perché la colpevolezza di Contrada significava sconfitta dello Stato, connivente con lui (anche la magistrati!- ra) negli anni in cui, nonostante l'accusa, riceveva onori e consensi. In più il p.m. ha dichiarato di essere contento avendo dimostrato «che la legge viene applicata anche ai grandi manager dello Stato». E' una considerazione che dovrebbe essere ovvia, per cui, stranamente, mi è sembrato più soddisfatto per l'affermazione di questa tesi, che della giustizia del verdetto. lo mi augurerei, invece, che il tribunale avesse giudicato il cittadino Contrada colpevole «al di là di ogni ragionevole dubbio». Ma non ne sono affatto convinto, come non lo sono stato per la sentenza di condanna di Mancini. L'ho conosciuto bene molti anni fa. Di tutto si può dire, meno che fosse colluso con la criminalità mafiosa. Anche questa è una considerazione del tutto soggettiva. Alcuni anni fa, avrei creduto quasi ciecamente nei magistrati. Oggi non più. Ma, se crolla quest'ultimo baluardo di certezze per il cittadino, che cosa rimane dello Stato? prof. Ercole Tasca, Acqui Terme (Al) Il male oscuro Gent. Sig. Del Buono, purtroppo sono arrivata a un tale stadio di perversione che dubito di riuscire a uscirne. La causa? La peggiore: quel male oscuro e viscido che si insinua nell'anima di alcuni disgraziati esseri u. ani e la consuma: IL DUBBIO. Ogni banale realtà per me diventa ossessione e ciò mi porta a irrimediabili conflitti col gruppo e con gli amici che tentano invano di farmi rinsavire. Ci sto provando. Un esempio? La realtà della prostituzione. Lo so che, come tutti mi hanno giustamente spiegato, è il mestiere più vecchio del mondo e non c'è nulla di male nel servirsi di ciò che esiste e sempre esisterà. Eppure a causa del mio male filosofico non riesco a non dubitare. Lei pensarà che sono una perbenista puritana sconvolta da un commercio osceno e immorale. No, purtroppo non è cosi. Non sono una pia donna, ma, se pure nella prassi nessuno è perfetto, tendo sempre nell'aspetto teorico a diffidare di facili giustificazionismi. E' tutta colpa di un mascalzone di nome KANT e delle sue parole: agisci in modo di trattare l'umanità sia nella tua persona sia in quella di ogni altro sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo. Ecco io, addirittura, oso pensare che il fenomeno della prostituzione sia causato, il più delle volte, da disagio sociale, ricatti e sfruttamenti e l'UOMO CLIENTE, che in fondo non ha colpe, lo so, io lo vedo come un carnefice che contribuisce a mantenere la donna nella condizione di oggetto e calpesta la dignità di un essere umano. E' una visione assolutamente perversa. Lo so che in realtà, come tutti mi dicono, l'uomo si limita a sfogare i suoi incontrollabili istinti di MASCHIO con donnacce, pienamente soddisfatto della loro professione. Lo so che sarebbe un gran bene per tutti se si riaprissero le «case» e si legalizzasse una realtà esterna. Eppure la mia stupida coscienza corrotta da filosofi e libri non riesce ad acquietarsi e a tornare nel gregge. Guardo la gente, sorrìdo, so che sono brave persone e che, se pensano quello che pensano, pensano il giusto. Ma poi, in una nottata di un sabato qualsiasi con il mio lago davanti e il rumore dei bar lontano, basta un attimo, un istante, gli occhi verso l'alto e già una voce ripete ossessiva nella mia mente: IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME, LA Sono molto spaventato Egr. Sig. Del Buono, sono Luca, ho 19 anni e scrivo al nostro giornale perché sto vivendo con la mia famiglia una situazione molto triste e difficile. Mio papà, senza alcuna spiegazione, è uscito di casa il mattino del 111211993 e non vi ha fatto più ritomo e ha voluto la separazione da mia mamma. Da 3 anni almeno (lo so con esattezza da mesi 7) nella vita di mio papà è subentrata un'altra persona che è la causa principale di tutto questo. lo sono molto spaventato per come gli essere umani sono peggiorati negli ultimi anni, si sente solo parlare di famiglie distrutte, di divorzi, i valori veri sono ormai quasi scomparsi. Il disgusto è che separarsi o divorziare è diventata una moda, e tutto è reso troppo semplice dalla legge sul divorzio, a proposito della quale io (e penso molti altri) sono pienamente contrario. Troppe donne per il loro interesse calpestano intere famiglie, decenni di vita passati insieme, figli anche pìccoli (io ho una sorellina di 7 anni). Le scrivo per sapere se esiste una possibilità (con il nuovo governo) che questa legge venga rivista e vengano tutelati e ascoltati maggiormente i figli sia maggiorenni, sia minori coinvolti in queste tristi situazioni. Si dicono tante cose, si scrivono libri, si fanno trasmissioni televisive, ma è tutta teoria, la pratica posso descriverla io: è un grande senso di vuoto, di freddo, qualcosa che non si avrebbe voluto vivere mai. La vita cambia totalmente, anche se siamo presi da mille interessi per la scuola, il lavoro, lo sport. La nostra bella famiglia col papà insieme a noi, con il suo affetto per noi ricambiato, non c'è più perché lui lo dedica a quest'altra persona. La vita non è fatta di Beautiful, la realtà è ben diversa. Mi scuso, ma avrei tanto da dire ancora. La ringrazio se vorrà pubblicare questa lettera... Luca Audero, Torino Interrogativi grandi e piccoli che non posso, ovviamente, risolvere, non essendo né un confessore né un legislatore, né uno psicologo, né un rappresentante del nuovo governo che non so come sarà. Incertezze e, nonostante le apparenze, residue speranze che tutto si riassesti tornando indietro o fuggendo avanti, su cui non mi è permesso di pronunciarmi, senza peccare di presunzione. Come atto di solidarietà sono autorizzato solo a lasciar spazio in questa rubrica di corrispondenza ai lettori che hanno bisogno di parlare di sé. A volte sfogarsi con altri serve-ad alleviare sia pur minimamente un nostro cruccio. A volte, purtroppo, non fa che renderlo più crudele, ma mi auguro che, almeno in questo caso, l'ipotesi non si verifichi, [o.d.b.1 LEGGE MORALE DENTRO DI ME. Serena Destefani, Cannobio (VB) studente

Persone citate: Cannobio, Cielo Stellato, Del Buono, Durante, Ercole Tasca, Luca Audero, Mancini, Serena Destefani

Luoghi citati: Acqui Terme, Contrada, Torino