LE TAPPE DI UN ORRORE

Al processo d'appello il killer dei due bambini riconosciuto seminfermo di mente LE TAPPE DI UN ORRORE 4 OTTOBR11992. Simone Allegretti, quattro anni, figlio di un benzinaio e di una casalinga, venne rapilo mentre giocava sotto un noce nei pressi della sua abitazione, a Maceratola di Foligno. Il cadavere fu ritrovato solo due giorni dopo, grazie a un biglietto che era firmato «il mostro»: era in una sorta di discarica, lungo la strada per la frazione Casale. 7 AGOSTO 1993. Viene ucciso Lorenzo Paolucci. Il corpo del ragazzo -13 anni, figlio di una coppia di venditori ambulanti - fu recuperato in un fosso, sempre a Casale. Sul terreno tracce di sangue, fino a una villetta distante un centinaio di metri. Ad abitarla, in estate, erano un medico di Foligno, Ermanno Chiatti, e sua moglie, la maestra elementare Giacoma Ponti. Il «mostro» è il loro figlio adottivo. Con gli altri ragazzi del luogo aveva partecipato alle ricerche di Lorenzo, dopo la sua scomparsa. La polizia lo fermò qualche ora dopo; la notte stessa confessò al magistrato di averlo ucciso. Poi ammise anche l'omicidio di Simone Allegretti. 1 DICEMBRE 1994. Comincia il processo in corte d'assise. Ci vogliono nove udienze per ripercorrere tutti gli orrori del mostro, per sentire dalla sua voce, senza emozioni, come aveva rapito e ucciso Simone e come ha ammazzato Lorenzo. Nove udienze per sentire il prn pronunciare la parola «ergastolo» e i difensori dell'imputato affermare che è un folle. E chiederne l'assoluzione. La sentenza accetta le tesi dell'accusa e condanna Chiatti a due ergastoli. 24 NOVEMBRE 1995. S'inizia il processo di secondo grado. Chiatti non ha mai voluto partecipare prima della lettura della sentenza. Il giudizio d'appello è stato caratterizzato dalla testimonianza-choc di Tiziano D'Amico, ex compagno di orfanotrofio di Chiatti, il quale ha detto che il «mostro» era stato violentato da piccolo dal cappellano del «Beata Lucia». Altra novità del processo è stata la decisione della corte di sottoporre l'imputato a nuova perizia psichiatrica. I tre nuovi consulenti, ribaltando i risultati della corte d'assise, hanno stabilito che l'imputato, al momento dei delitti, era seminfermo di mente. Resta però un soggetto «pericoloso». Quando uno dei periti gli chiese: «Se fossi libero lo rifaresti?», Chiatti rispose: «Non lo so, dipende». Una perizia accolta dalla corte che ieri ha condannato Chiatti a trent'anni di reclusione e disposto per un periodo di tre anni la reclusione in «casa di cura e di custodia». Lorenzo Paolucci Fu ucciso a Casale di Foligno Sopra, Simone Allegretti ammazzato nell'ottobre del '92 A fianco, Luigi Chiatti

Luoghi citati: Casale, Foligno