Santerini: nessun regalo dal governo

Santerini: nessun regalo dal governo La Fnsi: «Adesso il contratto protegge anche chi ha perso il lavoro» Santerini: nessun regalo dal governo «Il decreto sull'editoria non costa una lira allo Stato» ROMA «Non abbiamo chiesto regali». Il segretario della federazione della stampa (Fnsi), Giorgio Santerini, ha espresso la sua soddisfazione per il decreto governativo «che favorisce il riassorbimento dei giornalisti disoccupati e riconduce lo "scivolo" per i prepensionamenti a 5 anni, contro i precedenti 15». Questa decisione, ha precisato Santerini «non costa una lira allo Stato, come ha riconosciuto lo stesso ministro dell'Industria, Alberto Ciò. Con chiarezza possiamo quindi sostenere che non corrispondiamo in nulla alle caratteristiche di una egoistica e chiusa corporazione». Il segretario della Fnsi, Giorgio Santerini ha aggiunto che «con il decreto, il contratto si trasforma: risponde non solo a coloro che hanno il lavoro, ma anche a colorò che l'hanno perduto. Perciò non è retorica affermare che si tratta oggi di un vero contratto di solidarietà nei fatti e di un successo del nostro modo di fare sindacato nel- le cose: un sindacato capace di porre alla base di un accordo la concertazione fra i tre soggeti fondamentali, le imprese, il governo e la categoria dei giornalisti. Da questo tipo d'intesa verrà un grande beneficio a tutto il settore dell'informazione e tutto questo il governo Dini ha ben compreso». «Ma insieme alla naturale soddisfazione per quanto è avvenuto conclude Santerini - devo con amarezza osservare che ogni sforzo di questa Federazione per rispondere ai suoi compiti e doveri viene, anche da alcuni colleghi, considerato un fatto secondario rispetto all'unica notizia che sembra interessare: quando scioperano i giornalisti? I fatti hanno dimostrato che la Fnsi costruisce una strada sulle ragioni e sui fatti. Per questo il governo ha maturato la sua autonoma decisione». Sul decreto ha espresso la sua approvazione anche l'Associazione Stampa Romana: «Il governo - si legge in una nota - pur con molto ritardo, ha fatto la sua parte. Ora tocca alle aziende editoriali ed alla Fieg. Fondamentali sono per le finanze dell'Inpgi le norme relative alle modifiche della legge 416, la cui applicazione viene finalmente estesa alle colleghe ed ai giornalisti dei periodici. Sarebbe ora assurdo che la Fieg, accampando motivazioni pretestuose, bloccasse la stesura e l'applicazione del nuovo contratto». [r. L] Giorgio Santerini

Persone citate: Alberto Ciò, Dini, Giorgio Santerini, Santerini

Luoghi citati: Roma