Pinocchio in campagna elettorale

Gli incontri televisivi di Vespa; Favigjnana, isola che non deve morire LA LETTERA DI O.d.B. Pinocchio in campasna elettorale GENTILE Ingegnere, la sua interpretazione di Pinocchio è, purtoppo, molto verosimile. «11 Campo dei Miracoli», lei scrive, «non è altro che la ventilata promessa di riduzione delle imposte, il credulone Pinocchio che beve, meravigliato e speranzoso, le parole del Gatto e della Volpe è l'elettorato italiano. Ma chi sono il Gatto e la Volpe? Lascio a lei, ed eventualmente ai suoi lettori, il difficile compito di identificarli. Ma, a parte la favola, io comprendo benissimo che in una campagna elettorale una certa demagogia sia inevitabile, però non si dovrebbero superare certi limiti, almeno quelli dettati dal buon senso. E questi limiti vengono abbondantemente superati, quando a un Paese come il nostro gravato da un debito pubblico astronomico (a questo proposito ciascun elettore, purché in possesso di un minimo di onestà, dovrebbe Pinoin camelett chio pasna orale confessare a se stesso quanta parte di questa enorme cifra sia a lui imputabile) si pensa di somministrare come medicina una riduzione delle imposte, cioè delle -sue entrate. Questo non è altro che il solito specchietto per... gli elettori considerati come tante allodole. Non escludo che certi aggiustamenti fiscali, anche con il segno meno, possano essere utili, ma il discorso, per essere valido e producente dovrebbe essere completo e includere, sia pure a grandi linee, tutte le componenti che concorrono a formare i conti dello Stato, e in particolare la dimensione delle spese, riducendo la cronica inefficienza dell'apparato statale e soprattutto per quanto riguarda i maggiori introiti della lotta effettiva, e non solo a parole, alla evasione fiscale. E a questo punto sento il mio Grillo parlante (anch'io ne ho uno) che, beffardo e sarcastico mi dice: "Pensi veramente che ci sia qualcuno che nell'arengo politico voglia rinunciare deliberatamente ai tanti voti dei tanti evasori che vivono e prosperano nel nostro Paese?". Senza che io possa spiaccicarlo sul muro come fece Pinocchio, perché anch'io la vedo come lui. E qui la storia finisce senza concludere nulla sul piano politico...». Forse-dovremmo cambiar favola, gentile Ingegnere. Per gli adulti Pinocchio è una lettura troppo severa. Oreste del Buono Egregio Signor Del Buono, da bambino, lei avrà letto sicuramente Pinocchio e ne avrà ricavato le emozioni comuni ai bambini di tutto il mondo. E, da grande, con la saggezza e l'esperienza dell'età, avrà notato, ne sono più che certo, come tutti i personaggi del libro si possano ritrovare con i loro pregi e i loro difetti nelle persone che s'incontrano nella vita di tutti i giorni. Tanto per fare un esempio, in questa campagna elettorale si verifica un episodio del libro, quello del Gatto e della Volpe... ing. G. Bordoni, Torino

Persone citate: Del Buono, G. Bordoni, Ingegnere, Oreste Del Buono

Luoghi citati: Torino