«Imparino da noi»«Cgil, Cisl e Uil bocciano Bonn»

ECONOMIA E FINANZA «Imparino da noi» Cgil, Cisl e Uil bocciano Bonn L'ITALIA NON CI STA LROMA A «ricetta tedesca» non può interessare l'Italia. Perché il problema dell'assenteismo, delle micro-malattie da week-end che appesantiscono i conti dello Stato sociale, da noi è stato risolto ormai da parecchi anni, e anche con soddisfazione da parte degli imprenditori. Così, i sindacati italiani reagiscono al dibattito innescato in Germania dall'ipotesi di un taglio dei salari nei giorni di malattia. «Mi pare che in Germania scoprano oggi una serie di cose che noi abbiamo già realizzato da anni sentenzia deciso Paolo Pirani, segretario confederale della Uil -, come, ad esempio, la concertazione sociale sfociata da noi con gli accordi sul costo del lavoro adottati qui fin dal '92-93. E quanto all'adozione di mezzi per combattere i falsi malanni, l'assenteismo con il taglio dei salari in tempo di malattia, ebbene noi abbiamo affrontato e risolto la questione tra la fine degli Anni Settanta e il decennio seguente. Tanto bene che l'assenteismo è crollato sotto il quattro per cento, a livelli considerati fisiologici. Per questo dico che la situazione da noi non si pone. E' stata risolta per via contrattuale, a seconda delle categorie, con normative diverse all'interno della stesso settore industriale. I tessili hanno regole diverse dai metalmeccanici, per esempio, ma qualche problema c'è ancora nell'artigianato, come per la rivendicazione dell'anticipo da parte dei datori di lavoro dei primi tre giorni di malattia». Ma se a qualcuno venisse in mente, anche in Italia, di dare una picconata in questa direzione, che cosa accadrebbe? «Che il sindacato si opporrebbe, naturalmente - risponde ancora Pirani - perché il periodo di malattia dei lavoratori deve essere coperto». E sulla stessa linea, con maggiore durezza ancora, si muove anche Betty Leone, segretario confederale della Cgil. «Non saremmo certo disponibili a rimettere in discussione le attuali normative, che pure in alcuni casi non sono favorevoli ai lavoratori - afferma infatti con decisione la Leone -. L'assenteismo da malattia si è molto ridotto e l'introduzione di questo tipo di meccanismi punitivi contro la spesa sociale la considererei come una de-regolamentazione selvaggia dalla quale la società non avrebbe niente da guadagnare». «(Abbiamo abbassato di tre punti l'assenteismo alla fine degli Anni 70, quando si affrontò qui da noi lo stesso problema - ricorda anche Natale Forlani, segretario confederale della Cisl - e con i contratti delle varie categorie, nel settore privato come in quello pubblico, abbiamo trovato soluzioni di compromesso con le aziende, ad esempio, che anticipano il pagamento delle prime tre giornate in alcuni settori e in altri solo la prima. Perché ancora oggi, noi scontiamo soluzioni non soddisfacenti nei settori più precari, come il commercio, l'edilizia, l'agricoltura dove la copertura è più parziale». Insomma, secondo i sindacalisti il problema che sta agitando la Germania da noi non si pone. Semmai, aggiunge Forlani, «bisogna trovare soluzioni migliorative per le malattie di lunga durata, per le quali bisogna trovare una più adeguata salvaguardia a favore dei lavoratori». Paolo Pattuito A d A destra Betty Leone della Cgil A sinistra Natale Forlani

Persone citate: Betty Leone, Forlani, Natale Forlani, Paolo Pattuito, Paolo Pirani, Pirani

Luoghi citati: Bonn, Germania, Italia