Torna la guerriglia nelle vie di Belfast

Torna la guerriglia nelle vie di Belfast Le tensioni aggravate dalle incertezze sul processo di pace dopo la rottura della tregua da parte dell'Ira Torna la guerriglia nelle vie di Belfast Scontri fra polizia e protestanti unionisti in corteo nonostante il divieto BELFAST. Diverse persone sono rimaste ferite ieri a Belfast nel corso di scontri fra le forze dell'ordine e gruppi di protestanti unionisti che, nonostante il divieto, cercavano di raggiungere in corteo un'area cattolica e indipendentista della città. Dopo alcune ore di teso faccia a faccia, stando alla polizia, gruppi di «facinorosi» hanno tentato di forzare il cordone approntato intorno alla zona di Ormeau Bridge. Di fronte alla polizia che serrava i ranghi, in assetto anti sommossa, alcuni dimostranti hanno cominciato a lanciare delle bottiglie colpendo uno dei dirigenti e un poliziotto. Altri agenti e dimostranti sono rimasti feriti quando le forze dell'ordine hanno caricato per disperdere i gruppi di protestanti che si erano sparpagliati per le stradine circostanti scontrandosi con la polizia. Per contenere i dimostranti che lanciavano anche sassi e boliiglie incendiarie e ai quali si erano uniti protestanti provenienti da cortei in altre parti della città, gli agenti hanno sparato proiettili di gomma. Un anno fa c'erano stati simili scontri nella zona dove ogni anno in questo periodo i protestanti danno vita a manifestazioni anticattoliche. Stavolta la tensione è aggravata dalle incertezze che gravano sul processo di pace in Ulster dopo la rottura della tregua da parte dell'Ira in febbraio con una serie di attentati a Londra. Il processo di pace segnerà una svolta il mese prossimo quando in Irlanda del Nord si voterà per eleggere un'assemblea incaricata di condurre le trattative per un ne- goziato fra tutte le parti interessate che dovrebbe cominciare il 10 giugno. Alle elezioni - ha detto ieri il numero due Martin McGuinnes confermando indicazioni emerse già nei giorni scorsi - parteciperà anche il movimento indipendentista Sinn Fein nonostante Londra e Dublino abbiano minacciato di escluderlo dal negoziato perché non è riuscito a ottenere una nuova tregua dall'Ira. McGuinnes ha chiarito che il Sinn Fein non ha alcun potere sull'Ira, ma ha anche ribadito l'impegno del suo movimento per il dialogo rispondendo al premier irlandese John Bruton. Accusando gli indipendentisti di non sapere cosa vogliono, Bruton due sere fa si era scontrato con il presidente del Sinn Fein Gerry Adams su chi fosse il responsabile del mancato inizio dei negoziati per l'Irlanda del Nord. Adams, in una pubblica manifestazione a Londonderry, aveva ripetuto che la responsabilità della decisione dell'Ira, di cui il Sinn Fein è una sorta di braccio politico, di abbandonare il cessate il fuoco ricade su Londra. Ma Bruton ha a suo avviso la colpa di non essersi opposto con sufficiente decisione alla «duplicità e alla malafede di Londra». Il premier irlandese ha su¬ bito replicato dicendo che «Adams resta ancorato alle vecchie abitudini», ovvero alle ripetitive critiche nei confronti del governo di Dublino. Ha poi invitato il leader del Sinn Fein a smettere di recriminare sul passato e a cominciare a preoccuparsi soprattutto per il futuro, futuro che passa attraverso il negoziato tra tutte le parti in conflitto che dovrebbe cominciare il 10 giugno. [Ansa-Reuter] Proiettili di gomma per bloccare i dimostranti Il leader del Sinn Fein Gerry Adams

Persone citate: Adams, Bruton, Gerry Adams, John Bruton, Martin Mcguinnes