Ma la destra risponde «il vostro è snobismo» di Maurizio Assalto

Ma la destra risponde Ma la destra risponde «il vostro è snobismo» Nella tribuna di San Siro trilla un telefonino. «Pronto, parla...?». «Sì sono io, dica...». L'argomento è l'intervista di Bobbio sulT Unità di ieri, l'idea che gli «intellettuali autentici non possono non essere elitisti», siano di sinistra o di destra. Chi risponde, a pochi minuti dall'inizio di Milan-Lazio, non vorrebbe che tradissimo questa sua piccola marachella, che in fondo sembrerebbe già una risposta. E invece: «E' la prima volta che metto piede in uno stadio, sono qui per un incontro che riguarda la campagna elettorale. Non vorrei che poi si dicesse...». Ma no che non si dice, e poi i colleghi dello sport l'hanno già avvistato e riferiranno. Perciò Saverio Vertone ci perdonerà se riveliamo il suo segreto. Ferdinando Adornato - la cui difesa di Tersite, su Liberal, è criticata dal filosofo torinese (come anche la sintesi e il titolo che ne ha ricavato giorni fa il Corriere: «Tersite il plebeo che non piace a Bobbio») - preferisce non rispondere: «Ho già detto tutto nella mia lettera aperta. Ci ho messo molta pas- sione. Mi fa piacere che la discussione continui». Così «la palla» passa agli intellettuali di destra a cui il professore si rivolge. Ex comunista, ora candidato per il Polo, Vertone si sente adesso più vicino alla «gente comune»? L'interessato non raccoglie e contrattacca: «Certo condivido molte delle argomentazioni di Bobbio, anche a me piacerebbe che in tv ci fossero più concerti di musica classica: ma che significa? Bobbio ha detto queste cose sull'Unità, che è diretta da Veltroni, che nel suo libro La bella politica tenta di tracciare la genealogia culturale del pds e della sinistra mettendoci dentro Kennedy, Gramsci, don Milani, il rock, il cinema e il calcio. Vorrei sentire da Bobbio un giudizio su questo tipo di "elitismo". E' una delle cose più volgari e triviali che abbia mai letto». Sinistra e destra ugualmente elitiste e ugualmente demagogiche? «Gli intellettuali di sinistra», dice Piero Melograni, storico già di area socialista a sua volta in Uzza con il Polo, «hanno sempre avuto la tendenza a costituire un'aristocrazia, fin da quando si consideravano l'avanguardia del partito avanguardia del proletariato. Oggi sono ancora più distaccati, più scontrosi, forse più snob, perché il mondo è andato in un senso diverso da quello che si attendevano». «Ma il problema non è questo: gli intellettuali sono tutti naturaliter elitari», osserva Marcello Veneziani, intellettuale di destra da sempre. «E' pienamente legittimo coltivare il sospetto verso la cultura di massa. Ma bisogna sapere quale ordigno si tiene in mano quando si assumono certe posizioni. Io vedo non solo una continuità rispetto all'azionismo, sempre dignitosamente ma inguaribilmente "sconfittista" e sprezzante verso la "porca Italia", ma anche una subalternità verso la cultura elitaria di destra, da Mosca a Ortega a Panfilo Gentile e Huizinga». E' quel che osserva anche Marco Tarchi, già intellettuale di punta della Nuova Destra, ora in cerca di casa. «Finalmente sono d'accordo con Bobbio: la sua denuncia della volgarità contemporanea mi ricorda quella della cultura di destra più nobile e alta del secolo. Le motivazioni di molti ventenni che, come me, negli Anni 70 attaccavano da destra la società consumistica, oggi sono fatte proprie dagli intellettuali di sinistra: me ne rendo conto, e a volte mi domando se per caso non abbiamo militato dalla parte sbagliata...». Ma probabilmente certi entusiasmi vanno un po' fuori misura. Dai tempi di Parmenide e di Eraclito, il compito degli intellettuali è sempre stato quello di opporsi alle opinioni «dei più», senza adattarsi, come dice Bobbio, a ripetere quello che piace alla gente. Al di fuori di ogni collocazione politica. Maurizio Assalto Vertone: è cultura Veltroni che mescola calcio e Kennedy? i| % i| A sin. Marcello % Veneziani. Sopra: t'.lorberto Bobbio

Luoghi citati: Italia, Lazio, Mosca