I testimoni? Mille studenti

15 Chieti, deve rispondere di violenza privata per le occupazioni avvenute nel '94 I testimoni? Mille studenti In tribunale per ilprocesso contro il preside CHIETI. Palazzo di giustizia di Chieti: va in scena il «maxi processo» per l'okkupazione e gestione autonoma del liceo scientifico del capoluogo «Filippo Masci» attuata nel novembre del 1994 quando gli studenti di tutta Italia attuarono manifestazioni di protesta con lezioni su argomenti estranei ai programmi scolastici. Sotto accusa, era tutto il sistema scolastico italiano. E' davvero un maxi processo, non per il numero degli imputati ma per quello dei testimoni: l'intera scolaresca dell'istituto, 1080 alunni chiamati a deporre contro l'unico presunto colpevole. Alla sbarra c'è il preside del liceo, il professor Piervincenzo De Lucia. Deve rispondere di violenza privata tentata e continuata. Nell'autunno di due anni fa il preside inviò una lettera agli studenti con la quale li richiamava alle loro responsabilità ricordando che il loro comportamento avrebbe potuto avere serie ripercussioni sull'esito degli scrutini finali. La vicenda finì subito sul tavolo del procuratore presso la Pretura Nicola Trifuoggi, che in quel monito lesse minacce per nulla velate nei confronti degli studenti decidendo di rinviare a giudizio il capo di istituto. Prima di approdare nelle mani del magistrato quella lettera suscitò reazioni contrastanti: di contestazione da parte degli studenti e delle loro famiglie, di approvazione da parte di intellettuali e di insegnanti, alcuni dei quali sottoscrissero anche un documento a favore del professor De Lucia. Dopo l'occupazione, insomma, fu guerra aperta tra il preside e gli alunni, ma anche con lo stesso procuratore. Il capo d'istituto, infatti, convinto delle sue tesi, inizialmente reagì anche all'iniziativa del magistrato che lo aveva messo sotto accusa. Inviò un esposto al Consiglio superiore della magistratura sollecitando un provvedimento disciplinare nei confronti del procuratore reo di aver interferito in un campo non suo. L'iniziativa, però, non ebbe alcun seguito. Trifuoggi, probabilmente temendo la ricusazione in aula, ha voluto evitare ogni inconveniente ed ha preferito far rappresentare l'accusa dal sostituto Lucia Anna Campo. Una giornata campale, ieri, per centinaia e centinaia di studenti, ex studenti, e genitori. Un processo destinato a finire negli annali della giustizia per l'incredibile numero di testimoni. All'appello, gli alunni del liceo scientifico, hanno risposto con disciplina nell'aula grande della corte d'assise. Terminato l'appello, durato sei ore, il processo è stato aggiornato al 4 giugno prossimo ma ieri è stato veramente duro l'impatto con la macchina giudiziaria per gli studenti e per i genitori che rappresentavano i minorenni. «Non credo che sia una cosa ottimale per mio figlio - ha detto un genitore - e mi chiedo chi è che pagherà tutte queste spese per il tempo perso per venire qui e per tutto il resto». L'idea che si è fatta gran parte degli studenti sulla giustizia è «decisamente negativa». Il loro non è stato un giudizio avventato: «Si poteva organizzare tutto molto meglio - hanno commentato - perché avrebbero potuto convocarci divisi per classi e per giorni evitando questa ammucchiata». Il preside di ferro, intanto, così lo avevano ribattezzato all'indomani della sua iniziativa contro il magistrato, non è per nulla pentito di ciò che ha fatto nonostante il rinvio a giudizio ed un processo a carico. «Probabilmente - ha detto il professor De Lucia - rifarei le stesse cose, forse cercando di coinvolgere di più in certe decisioni non solo il comitato studentesco ma tutti gli studenti». Per difendere a spada tratta il capo d'istituto, ha indossato la toga l'avvocato Sebastiano Permisi, legale dell'Associazione nazionale presidi. Per il maxi processo, intanto, s'impongono problemi logistici di non poco conto e il rischio è che il processo subisca un'interminabile serie di rinvìi. E' in gioco la credibilità della giustizia. A guardarla e a giudicarla sono gli uomini di domani. Roberto Ettorre Il capo d'istituto inviò ai ragazzi una lettera ritenuta minacciosa dal procuratore Un migliaio di studenti hanno affollato ieri l'aula del tribunale di Chieti

Persone citate: De Lucia, Filippo Masci, Lucia Anna Campo, Nicola Trifuoggi, Roberto Ettorre, Sebastiano Permisi, Trifuoggi

Luoghi citati: Chieti, Italia