Un mini Irangate per Clinton

Armi alla Bosnia Armi alla Bosnia Un mini Irangate per Clinton WASHINGTON. In pubblico e agli alleati europei giurava che gli Stati Uniti avrebbero rispettato l'embargo Onu sulle forniture belliche alle fazioni in guerra della ex Jugoslavia; in segreto, autorizzava massicce spedizioni di armi dall'Iran alla Bosnia attraverso la Turchia e con la complicità della Croazia. Anche Bill Clinton, secondo le rivelazioni di ieri del Los Angeles Times che scrive sulla vicenda un articolo di prima pagina, ha il suo piccolo «Irangate», un po' come quello che coinvolse Ronald Reagan. All'inizio del '94, Clinton dette il via libera a una proposta avanzata con la massima riservatezza dal presidente croato Tudjman: un ponte aereo delle armi con partenza da Teheran (additata da Washington come capitale del terrorismo internazionale) e destinazione finale in Bosnia. Il piano - afferma il Los Angeles Times, che cita «alte fonti» dell'Amministrazione Usa fu discusso dal consigliere per la sicurezza nazionale Lake e dal numero due del Dipartimento di Stato, Talbott, con Clinton che diede il nulla osta. Dall'Iran presero così a partire per la Bosnia fino a 8 voli al mese carichi di armi e munizioni. Le spedizioni sono andate avanti fino al gennaio 'S6, fin dopo cioè lo schieramento della forza internazionale Ifor. Gli iraniani ne hanno approfittato per mettere radici in Bosnia e ora ostacolano la pace. La Casa Bianca non ha direttamente smentito il Los Angeles Times. «Abbiamo sempre rispettato l'embargo dell'Orni», ha detto il portavoce McCurry, aggiungendo che gli Usa non hanno mai fornito armi ai bosniaci. Ma l'accusa non è questa. Ieri, irtanto, nel Nord della Bosnia, a Mrkonjic Grad, è stata scoperta una fossa comune dove sono sepolti i corpi di 181 serbi, fra i quali anche molte donne: tutti i corpi tranne uno presentano segni di violenza. [Ansa]

Persone citate: Bill Clinton, Clinton, Clinton Washington, Ronald Reagan, Talbott, Tudjman

Luoghi citati: Croazia, Iran, Jugoslavia, Los Angeles, Stati Uniti, Teheran, Turchia, Usa, Washington