«Decreto sui disoccupati Attesa troppo lunga» di R. I.
Appello del sindacato giornalisti al premier Appello del sindacato giornalisti al premier «Decreto sui disoccupati Attesa troppo lunga» ROMA. Niente di nuovo sul fronte del contratto dei giornalisti firmato a novembre dalla Fnsi, il sindacato dei gioralisti, e dalla Fieg, la federazione degl ieditori. Nemmeno lo sciopero proclamato la settimana scorsa dai giornalisti della carta stampata e delle emittenti pubbliche e private è riuscita a sbloccare l'impasse creata dalla mancata approvazione in sede governativa del decreto che prevede, fra l'altro, il riassorbimento dei mille giornalisti disoccupati. Ora tutto rischia di slittare dopo il confronto elettorale del 21 aprile, in tempi che il governo ritiene non possano essere considerati «sospetti» dalle forze politiche «Stiamo navigando nel buio - spiega Giorgio Santerini, segretario della Fnsi -. Non si comprende il perché di questo ritardo nei confronti di un decreto a costo zero per lo Stato. Non è un favore: si tratta di misure urgenti ed eque che meritano una risposta tempestiva». Ma la risposta, almeno per il momento, non è arrivata. E pare caduta nel vuoto anche la lettera che sempre la Fnsi ha inviato nei giorni scorsi al presidente del Consiglio, chiedendogli ragione di questo silenzio: «Il sindacato dei giornalisti italiani le chiede - in riferimento alla mancata approvazione da parte del suo governo dell'articolo 9 del decreto legge "omnibus" - di illustrare le ragioni che hanno impedito, dopo molti mesi di elaborazione, tale atto formale. Si tratta di un provvedimento che, come le è noto, nel inerito era stato condiviso dal ministro del Lavoro, firmatario del contratto nazionale stipulato dalla Fnsi e dalla Fieg nel novembre scorso». Così la giunta della Fnsi si è riservata di proclamare un nuovo giorno di sciopero, dando il consueto preavviso alla Rai in ottemperanza alla legge sugli scioperi nel servizio pubblico. A precedere la delibera della giunta, oltre alla lettera a Dini, anche un appello ai presidenti di Camera e Senato. «Qui - continua Santerini -. Qui stiamo parlando di un problema di assoluta rilevanza sociale. E Dini e il sottosegretario Cardia mi avevano garantito il loro nulla osta». Insomma, si procede a tentoni, fra mille interrogativi sul perché dello stallo in corso. «Una situazio- ne dannosa per i giornalisti, per gli editori e per la stessa opinione pubblica», conclude il segretario. Interrogativi che Tiziano Treu respinge con decisione. «Non esprimo certo contestazioni nel merito - spiega il ministro del Lavoro -. Il pacchetto è pronto, e posso dire con il nostro pieno consenso. Ma i giornalisti devono capire che la loro situazione non è l'unica. E dopo le critiche ricevute per i decreti emanati nelle settimane scorse, peraltro in ottemperanza a sentenze della Cassazione, siamo stati criticati aspramente. Forse è bene non affollare con troppe misure questo periodo pre-elettorale». Insomma, se ne riparla dopo il voto? «Guardi, non mi faccia dire. Sui tempi preferisco non pronunciarmi...», [r. i.]
Persone citate: Cardia, Dini, Giorgio Santerini, Santerini, Tiziano Treu
Luoghi citati: Roma
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