Bambino, allenati: così da grande diventerai un bravo telespettatore di Alessandra Comazzi

Bambino, allenati: così da grande diventerai un bravo telespettatore TIVÙ' & TIVÙ4 Bambino, allenati: così da grande diventerai un bravo telespettatore Ecosì ci toglieranno «La signora in giallo», matura detective alla quale si è molto affezionata l'Italia della televisione del mezzogiorno. Le avventure di Angela Lansbury, in arte Jessica Fletcher, vanno in onda tutti i giorni su Raiuno alle 12,35, e durano un'oretta. In quell'ora, come in ogni telefilm all'antica maniera, si sviluppa, si dipana e si risolve una storia, un omicidio, un giallo. Come accade per molti investigatori, non ci dobbiamo lasciar trarre in inganno dall'aria tranquilla della protagonista, che è invece un'agguerritissima investigatrice, di quel genere che non molla mai. Sempre gentile, ben educata, tra tè delle cinque e biscottini, bellezza casalinga e aria da zia zitella (sottolineata dal doppiaggio), adatta a certi film della Disney che in effetti interpretò (come «Pomi d'ottone e manici di scopa»): nonostante conosca tutti i suoi concittadini, non ci pensa un momento ad accusarli, quand'è il caso. L'ascolto è buono, gira intorno ai 4 milioni di telespettatori ogni giorno; se l'America non sfornerà più telefilm nuovi, la continuità della messa in onda italiana di¬ penderà dalle scorte della Rai: e il pubblico, a quell'ora, è particolarmente tradizionalista. Già subiscono numerosi stress gli affezionati del telefilm di Raidue del tardo pomeriggio, come il Tipografo di Trino: una volta c'è Hunter ripetuto all'ennesima, una volta c'è Tibbs che non va in ordine cronologico e viene degradato; una volta c'è il giustiziere della notte, un giudice che fa anche il boia. Si cambia spesso, mentre a quell'ora lì si cerca una consolidata abitudine. Così per la «Signora in giallo». La puntata dell'altro giorno si intitolava «La lancia algonkina», e raccontava di un ragazzo indiano che piomba a Cabot Cove, cittadina d'origine della Fletcher, rivendicandone la proprietà, sancita da un antico documento. Alti lai da parte dei bianchi oppressori, e ci scappa pure il morto, trafitto da una lancia, ovviamente algonkina. I cattivi del villaggio cercano di far passare l'indiano per l'autore dell'omicidio, ma la signora in giallo è lì che vigila, sulle furbizie dei suoi concittadini e sulla stoltaggine del cicciotto sceriffo Amos. Lansbury scoprirà che il povero morto, un ubriacone po¬ co di buono, era stato fatto fuori dalla moglie, il cui fratello aveva poi messo in scena il resto. Indiano scagionato, tutto risolto, fermato un traffico immobiliare. Giallo e buoni sentimenti, anche i delinquenti, da queste parti, non sono proprio delinquenti, ma cittadini che sbagliano. Ci sono spettatori, in particolare una spettatrice marchigiana, che delle telefonate alle trasmissioni hanno fatto il loro mestiere. Ma dove si impara la tecnica? Il miglior insegnamento arriva dalla pratica, e così i bambini vengono abituati a chiamare i programmi, per indovinare qualcosa, vincere qualcosa, e imparare fin da piccoli ad allenarsi a questo possibile mestiere. Lo fa anche «Game boat», in onda su Rete 4 prima del film. Conduce Pietro Tlbaldi vestito da marinaio (anda ufficiale di marina, tipo Andrea d'Inghilterra) in un sottomarino di cartapesta. Dentro, i cartoni, sfruttati ormai da varie reti come striscia serale. Per fare dei bambini tanti bravi telespettatori, anche da grandi. Alessandra Comazzi zzi^J

Persone citate: Andrea D'inghilterra, Angela Lansbury, Disney, Jessica Fletcher, Lansbury, Tibbs

Luoghi citati: America, Italia, Trino