«Mary Reilly» Julia Roberts Jekyll e Hyde

«Mary Reilly» Julia Roberts Jekyll e Hyde Drammatico «Mary Reilly» Julia Roberts Jekyll e Hyde FINALMENTE ce l'ha fatta, Julia Roberts, a interpretare un bel film e a dimostrarsi brava: commovente, vulnerabile e tenace, spaventata, portatrice di pathos, molto pallida e bella, con gli occhi spesso arrossati, con misteriose cicatrici sulle braccia e sul collo, l'attrice protagonista è uno dei grandi pregi di «Mary Reilly», insieme con un'atmosfera di tristezza struggente e con una straordinaria scenografia di Stuart Craig. Tratto dal romanzo di Valerie Martin (pubblicato da Bompiani), il film rivisita il dottor Jekyll e il signor Hyde di Stevenson dal punto di vista di una giovane cameriera di casa Jekyll, ragazza povera che ha subito nell'infanzia l'abuso sessuale paterno e che tra quelle pareti, nella ripetitività dei gesti del lavoro domestico, ha trovato protezione e serenità. La fatale dicotomia del padrone di casa (dimezzato o raddoppiato nelle due personalità simboleggiami la coesistenza nell'uomo di Bene e Male) travolge ogni calma, immette tragedia, sangue e dolore; ma non incrina la devozione di lei, moltiplicata dalla compassione, turbata dalla sensualità, sino alla morte di lui («Volevo la Notte, capisci? Eccola»). MARY REILLY di Stephen Frears con Julia Roberts, John Malkovich, Michael Gambon, Glenn Close; Inghilterra, 1995 TORINO, Cinema Eliseo Blu, Nazionale 2 MILANO, Pasquirolo GENOVA, Palazzo BOLOGNA, Capitol 3 FIRENZE, Puccini ROMA, Alcazar, Fiamma 1

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Genova, Inghilterra, Milano, Roma, Torino