«Flirt» Tre volte innamorati

«Flirt» Tre volte innamorati Sentimentale «Flirt» Tre volte innamorati ELEGANTE, ironico, sociologicamente esatto, il film di Hai Hartley, 37 anni, newyorkese, già autore di «Trust Me», «Simple Men», «Amateur», ripete per tre volte, in tre città diverse (New York, Berlino, Tokyo), con personaggi diversi, la stessa piccola storia d'amore e disamore, di gelosia e sbadataggine, di pulsioni di violenza e ansia di certezze («Voglio che tu mi dica se c'è un futuro per noi»), commentata come da un coro da astanti occasionali che possono essere operai in pausa o clienti al caffè. L'idea sarebbe quella di comparare la dinamica di situazioni analoghe in luoghi differenti; il concetto sarebbe che il flirt è l'unico modo possibile di vivere l'amore giovane; il risultato è molto raffinato e carino: può piacere moltissimo a coloro che amano i registi americani europeizzanti e che hanno apprezzato lo stile simil-Godard frammentato e misterioso di «Amateur». La ragazza giapponese Miho Nikaido, già protagonista di «Tokyo Decadence», è elegantissima; il direttore della fotografia è quello abituale di Hartley, Michael Spiller, bravissimo; alla fine compare l'autore, in attesa all'aeroporto di Tokyo con le pizze del film, e sparla di se stesso. FLIRT di Hai Hartley con Bill Sage, Dwight Ewell, Miho Nikaido; Usa/Germania/Giappone, 1995 TORINO, Cinema Massimo 1 MILANO, Colosseo Alien FIRENZE, Ciak Atelier ROMA, Saia Umberto

Persone citate: Alien, Bill Sage, Dwight Ewell, Hartley, Michael Spiller, Miho Nikaido, Saia Umberto