UNA VITTORIA DELLA TELEVISIONE

UNA VITTORIA DELLA TELEVISIONE UNA VITTORIA DELLA TELEVISIONE D UNQUE succede anche questo: che i sondaggi televisivi siano determinanti. Alla domanda «E' giusto utilizzare animali nei circhi?», posta nella nuova trasmissione di Retequattro «Amici animali», l'83 per cento delle persone risponde «no» e il 17 per cento risponde «si». Quasi un plebiscito contro l'uso degli animali nei circhi. Conseguenza immediata: Nando Orfei decide di rinunciare a esibire tigri ed elefanti nei suoi spettacoli. Per rispettare, dice, le scelte dell'opinione pubblica. Una decisione indubbiamente sofferta ma coraggiosa. Neanche i più ottimisti se lo sarebbero aspettato. La polemica che contrappone il mondo dei domatori a quello dei protezionisti dura da anni. Da un lato i domatori sostengono che amano gli animali, che sanno stabilire con le bestie del circo un rapporto di amicizia, che gli animali vedono in loro nient'altro che il capobranco a cui obbedire. Dall'altro c'è la presa di coscienza da parte di un pubblico sempre più vasto del fatto che i selvatici sono creature sensibili, che provano come noi sofferenza, dolore, depressione, sconforto, che mal sopportano la segregazione nelle gabbie spesso troppo anguste durante i trasferimenti del circo da una località all'altra. Per non parlare dei complessi esercizi che l'addestratore pretende da loro. Vogliamo credere a quanto asseriscono i domatori, che cioè oggi non si infliggano più agli animali i maltrattamenti crudeli che si usavano in passato. Ma quel che suscita un senso di ribellione è il vedere come si esigano dagli animali stessi comportamenti del tutto contro natura. Come si può pretendere che un elefante sollevi sulle sole zampe posteriori il suo corpo che pesa varie tonnellate o che salga con le zampe anteriori su un minuscolo sgabellino? O che la tigre salti da uno sgabello all'altro e poi attraversi in volata un cerchio? Perché forzare la natura di selvatici che, anche se nati in cattività - questo è uno degli argomenti più spesso tirati in ballo dai circensi non hanno geneticamente comportamenti simili? Smettiamola di esibire le creature della giungla o della savana in situazioni assurde solo per divertire il pubblico. E' più educativo e interessante vederli nel loro ambiente naturale attraverso i documentari che vanno sempre più spesso in onda sul piccolo schermo. Questa volta dobbiamo dire: onore al merito alla tv. Quando si fanno trasmissioni intelligenti che dibattono temi per la salvaguardia dei selvatici e della natura, il successo può andare al di là di ogni previsione. Come in questo caso. Isabella Lattes Coifmann

Persone citate: Isabella Lattes Coifmann, Nando Orfei