Orfei licenzia tigri ed elefanti

Orfei licenzia tigri ed elefanti «Scelta drammatica, ma dobbiamo rispettare i desideri del pubblico» Orfei licenzia tigri ed elefanti «Nel mio circo non li userò mai più» UN ADDIO SOTTO IL TENDONE I MILANO L circo Orfei ha preso ieri la decisione storica di rinunciare a fare esibire tigri ed elefanti nei suoi spettacoli «per rispettare le scelte dell'opinione pubblica ha detto Nando Orfei - che, secondo i sondaggi televisivi, è contraria agli animali nei circhi». La decisione degli Orfei, una delle più note dinastie circensi italiane, è stata annunciata dal capostipite, Nando, in una conferenza stampa sotto il tendone del circo dei figli Paride e Gioia, in allestimento a Milano. Nel dare l'annuncio Nando Orfei si è commosso: «Rinunciare ai nostri animali è una scelta drammatica ha detto -. L'abbiamo presa ieri sera, io e i miei figli, dopo una riunione molto tesa. Non è stato facile». Una pausa: «Scusate, ho un groppo qui in gola». «Abbiamo deciso - ha ripreso Orfei - anche sulla base del telesondaggio fatto lunedì nella trasmissione di Cecchi Paone "amici animali", vinto da chi vuole il circo senza animali. Rinunciamo, inoltre, in risposta agli appelli di Maurizio Costanzo e del Wwf». Nessuno, però, modifica la convinzione degli Orfei che gli animali stanno bene anche nei circhi. Paride, 33 anni, invita a distinguere tra animali selvatici ed elefanti e tigri nati e allevati in cattività: «Li trattiamo con amore - ha spiegato - e sono parte della famiglia, come avviene per i cani e i gatti domestici». Il primo spettacolo senza animali selvatici nella storia della famiglia Orfei è avvenuto ieri sera. Al posto delle 10 tigri ammaestrate e dei sei elefanti di Paride, in pista sono i clown «Bisbini» e «Cavedo», gruppi che «assicurano numeri di alta scuola», ha spiegato Paride Orfei. Tra le maggiori attrazioni, anche altri animali, i celebri cavalli ammaestrati di Gioia Orfei, «molto amati dal pubblico», ha detto Paride, che garantisce «per i numeri di alta scuola di equitazione» della sorella. Nel programma sono sta- ti anche inseriti diversi gruppi di acrobati e trapezisti. Quanto al futuro degli elefanti e delle tigri, gli Orfei sono prudenti: «Non sappiamo dove andranno, vogliamo sistemarli nel migliore dei modi - ha detto Nando -. Chiediamo perciò anche aiuto allo Stato. Rinunciare a loro è per noi anche un danno economico enorme. Come aiuta il teatro con 150 miliardi l'anno, lo Stato può aiutare i circhi, cui dà solo otto miliardi». Il Wwf, intanto, ha promesso appoggio agli Orfei: «Il governo dove fare la sua parte - ha detto Silvio Pirovano - applicando la legge che prevede la gestione da parte dello Stato di strutture per animali selvatici». Il Wwf è soddisfatto. Una scelta che secondo la presidente dell'associazione, Grazia Francescato, «è un primo importantissimo passo per il completo riconoscimento della battaglia civile che da sempre il Wwf ha intrapreso: quella dei circhi senza animali. Non si tratta solo di affermare il rispetto della dignità degli animali, usati dai circhi e costretti a pratiche umilianti e degradanti, ma anche della conservazione delle specie protette». [r. cri.] «Noi li trattiamo con molto amore e fanno parte della famiglia Ma adesso chi potrà ospitarli?» A destra, Paride Orfei sugli elefanti e a sinistra il padre Nando alle prese con le tigri

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