Partita a scacchi con l'assassino

Ancona, nella lettera il presunto killer di una prostituta cita particolari riservati dell'inchiesta Ancona, nella lettera il presunto killer di una prostituta cita particolari riservati dell'inchiesta Partita q scacchi con l'assassino Scrive ai detective: «Se vinco, uccido ancora» ANCONA. Una lettera agli inquirenti in cui li invita a una «partita a scacchi». Con in palio altre morti, nel caso lui vinca. E' la sfida lanciata dal killer di Annamaria Bevacqua che in un messaggio anonimo scritto con un normografo si dice pronto a uccidere di nuovo. Inviata al comando dei carabinieri di Ancona, la missiva indica anche la prima mossa: B2 in B3, pedono che libera alfiere. E minaccia: «Facciamo delle partite a scacchi, una per ognuna delle tre con cui divideva l'appartamento. Per te, ogni sconfitta una morte. Io ho i bianchi. Cominciamo». Gli inquirenti sono quasi certi che possa trattarsi doll'assa; 5Ìno della prostituta romagnola uccisa con una ventina di coltellato in un residence di Ancona: sono troppi i particolari di cui è a conoscenza chi ha redatto la lettera. Perciò gli investigatori hanno deciso di cercare e proteggere le tre ragazze che utilizzavano l'appartamento insieme ad Annamaria Bevacqua come pied-à-terre. Finora è stato possibile trovarne una. Delle altre non si conosce l'identità poiché lavoravano con nomi fasulli. La lettera ha lasciato di sasso gli inquirenti, perché chi l'ha scritta conosce bene anche a che punto sono le indagini. Tanto che l'inizio del messaggio suona come un pericoloso avvertimento a un testimone. «Egregio - scrive il presunto assassino - ti consiglio d'ora in avanti di soffrire d'amnesia se non vuoi fare la fine di Annamaria. Trovarti e farti fuori a Sant'Arcangelo di Romagna sarà semplice, anche non conoscendoti». Poi, un particolare agghiacciante: la stessa lettera è stata inviata a un ufficiale dei carabinieri che aveva incontrato più volte la ragazza nei suoi spostamenti tra la Romagna e Ancona. Ammesso che il messaggio sia opera dell'assassino, sembra probabile che questi ritenga il militare un pericolo. Tuttavia l'ufficiale ha riferito agli inquirenti solo di aver notato qualche volta la ragazza un paio di mesi prima del delitto. Come l'anonimo che ha inviato la lettera possa aver appreso dell'esistenza dell'uomo, è un mistero. Così come lo è il modo in cui è venuto a conoscenza della sua deposizione. Però, un'indicazione la dà lo stesso presunto autore del delitto. «I colleghi del settore operativo di Rimini - scrive rivolto all'ufficiale dei carabinieri (i puntini di sospensione sono posti dagli investigatori a tutela delle persone indicate) - sono stati così gentili a dirmi del colloquio con il... appena ho detto di essere il coman¬ dante della stazione dei carabinieri di Ancona. Anch'io devo tenermi molto informato. Sono sicuro che sai molto di più». Alle domande degli inquirenti anconetani, da Rimini sono giunte smentite. I carabinieri della località romagnola hanno escluso d'aver mai dato informazioni a un sedicente comandante «della stazione carabinieri di Ancona». Indagini sulla lettera, che risulta inviata da Falconara Marittima, sono in corso da parte del magistrato Paolo Gubinelli e della squadra specializzata di polizia Uacv di Roma, l'Ufficio analisi crimini violenti. E' stata disposta una perizia psicologica al fine di tratteggiare la personalità dell'autore. «Contatto io - scrive il killer dopo aver lanciato la sua mossa, B2 in B3 -. Lei farà da arbitro. Cerchi di contattare un quotidiano per la pubblicazione della partita ogni sabato». Gli esperti di scacchi ritengono si tratti di una mossa anomala per un'apertura di partita: con B2 in B3 si libera l'alfiere bianco per fargli tagliare la scacchiera «a coltello» e minacciare la torre nera. Ma gli inquirenti hanno scelto di non rispondere. Una risposta rappresenterebbe una sollecitazione pericolosa. Frattanto si continua anche a indagare per scoprire l'identità di due transessuali che hanno telefonato alla trasmissione «Chi l'ha visto?» sostenendo di essere stati aggrediti da un uomo che li ha picchiati con una statuetta. Potrebbe trattarsi dello stesso oggetto con cui è stata colpita Annamaria Bevacqua prima di infierire con una ventina di coltellate. Jerry Paladini Gli inquirenti sembrano escludere che sia un mitomane ma hanno deciso di non rispondere «Io ho i bianchi» E poi scrive la prima mossa Messaggi di morte anche a un testimone :A-.„~ le pài u ^ ?U i»n ^7 i/K^? 1 mi tifa* 1 *W.f I fp: A sinistra la donna uccisa e un passo della lettera inviata dal misterioso killer. Sopra la casa del delitto

Persone citate: Annamaria Bevacqua, Jerry Paladini, Paolo Gubinelli