Salari è crescita frenata di Stefano Lepri

Salare è crescita frenata Salare è crescita frenata Nel '95 scioperi in picchiata (-73%) ROMA. A gennaio di quest'anno, con l'inflazione pari al 5,5%, la retribuz;jne oraria dei lavoratori dipendenti ha registrato un aumento congiunturale dell'1% e tendenziale del 4%. I dati sono forniti dall'Istat che, in una nota, sottolinea come la variazione congiunturale sia stata determinata principalmente dagli aumenti delle misure tabellari previsti dai contratti di vari settori: petrolifero (aziende private), legno, editoria-giornali, clùmiche, metalmeccaniche, commercio, Ferrovie dello Stato, trasporti marittimi, credito-funzionari, assicurazioni e magistrati. Le variazioni tendenziali, in¬ forma l'Istat, risultano superiori alla media generale per trasporti-comunicazioni (+6,6%) e pubblica ainministrazione (+4,9%). Variazioni inferiori alla media si registrano nell'agricoltura (+3,4%), nell'industria (+3,4%), nel commercio, alberghi e pubblici esercizi (+3,8%), nel credito e assicurazioni (+3,4%) e nei servizi privati (+3,5%). Sempre dall'Istat, arriva anche un dato sugli scioperi: «L'indagine mensile sui conflitti di lavoro originati da vertenze di lavoro e da altri motivi - dice l'Istituto nazionale di statistica ha rilevato nel 1995 un numero di ore non lavorate pari a 6,4 milioni, con una diminuzione del 73,1% rispetto ai 23,6 milioni di ore registrate nel '94». Per i sindacati, i dati sulle retribuzioni «confermano l'esigenza generale di consolidare il recupero salariale» e occorre applicare alla lettera il protocollo di luglio. «Le retribuzioni - afferma Cerfeda (Cgil) - hanno perso il passo rispetto all'inflazione, si è ridotto il potere d'acquisto. Il secondo biennio contrattuale va quindi rinnovato immediatamente». Secondo Forlani (Cisl) i dati testimoniano che «i patti contrattuali funzionano, anche a fronte di situazioni critiche come quelle registrate nel '95». dice il ministro del Lavoro Usa, Robert Reich: è ciò che in Europa si inventò cent'anni fa. Nello stesso tempo, è caduto un luogo comune molto diffuso negli anni scorsi. Si diceva: se da una parte l'Europa non riesce a diminuire la disoccupazione, dall'altra i nuovi impieghi in America sono pesanti e ingrati, sono nelle cucine dei fast food o poco più. Non è vero. Secondo uno studio approfondito, su 45 settori dell'economia, presentato a Lille dal capo dei consiglieri economici della Casa Bianca Joseph Stiglitz, il 60 per cento degli 8 milioni e 400 nula nuovi posti di lavoro creati negli ultimi 3 anni è di alta qualità, e con buona paga. Non ha avuto successo invece la «clausola sociale» proposta dalla Francia: ovvero Limitare i commerci con i Paesi a regimi autoritari che sfruttino il lavoro minorile, il lavoro dei detenuti o simili. «Si vedrà caso per caso - dice Reich -, perché talvolta il commercio spinge i Paesi a mighorare, non a peggiorare». Stati Uniti, Francia e Commissione europea erano favorevoli a fare dei vertici per l'occupazione un appuntamento regolare, ogni due anni; la Germania si è opposta. In via di compromesso pare che se ne farà probabilmente un altro tra due anni, ma senza dargli una regolarità ufficiale. Stefano Lepri Telecom applicherà alle chiamate interurbane la normale tariffa cittadina a tempo

Persone citate: Cerfeda, Forlani, Joseph Stiglitz, Robert Reich

Luoghi citati: America, Europa, Francia, Germania, Roma, Stati Uniti