Arbore: «Torno in tv ma non per voi»

L'attesa «rentrée» dello showman sarà soltanto per gli italiani all'estero, dove si espande la tv pubblica L'attesa «rentrée» dello showman sarà soltanto per gli italiani all'estero, dove si espande la tv pubblica Arbore: «Torno in tv, ma non per voi» Usuo impegno all'estero con Rai International ROMA. Renzo Arbore torna in televisione, ma nessuno in Italia (a parte i possessori di satellite) avrà modo di rivedere sul piccolo schermo il conduttore di classici tv come «Quelli della notte». L'attesa «rentrée» è infatti dedicata unicamente agli italiani residenti all'estero, quelli che beneficeranno, dai prossimi mesi, della grande espansione di Rai International, il canale internazionale della tv pubblica. «Non posso sottacere spiega scherzosamente Arbore - che c'è un certo gusto da "pesce d'aprile" in questa mia maliziosa decisione di - uscito dalla porta della Rai - rientrarvi dalla finestra di Rai International. Il fatto è che questa finestra si affaccia proprio su quello che piace al sottoscritto da qualche tempo a questa par¬ te. Innanzitutto da questa finestra si respira un'arietta internazionale niente male, per me provinciale di Foggia...». Testimonial, protagonista, insieme con «tre signorine che non sono vallette ma traduttrici» di spot in più lingue, consulente artistico e realizzatore di speciali con l'Orchestra Italiana. Ma la «marachella» di Arbore non finisce qui: al ritorno dalla prossima tournée, l'ex-ammiraglio di «Indietro tutta» dovrebbe mettere a punto uno show dedicato proprio agli italiani all'estero e al pubblico internazionale. «Avendo girato il mondo insieme con l'Orchestra Italiana - spiega lo showman - ho capito quanto i nostri connazionali all'estero desiderino ascoltare la voce del nostro Paese e vederne rappresentata l'immagine anche se, in questo momento, non è delle migliori...». i b gA spingere Arbore verso l'impresa è stato anche un cognome, quello di Angela But.tiglione, ex-mezzobusto del Tgl oggi presidente di Rai International: «Mi ha stimolato - dice - l'idea di andare a lavorare alle dipendenze della nipote del Colonnello Buttiglione, l'uomo che ha decretato parte del mio successo ai tempi di "Alto gradimento"». Entro l'anno, ha fatto sapere la Buttiglione, Rai International sarà «presente nei 5 continenti, comprese Asia e Australia grazie a un accordo per il satellite Asiasat 2 e, sempre via satellite, si raggiungerà la copertura di tutto il territorio statunitense e canadese. Le ore di programmazione passeranno da 16 a 24 al giorno, con una quota di produzione autonoma progressivamente maggiore». Ildi dll lii ggIldirettore delle relazioni esterne Rai Carlo Sartori ha sottolineato che i cittadini italiani all'estero sono 5 milioni, mentre gli oriundi raggiungono la cifra di 58 milioni: «Rai Internationalha aggiunto - è già visibile in centoventicinque Paesi del mondo. Il potenziamento della produzione radiofo- Renzo Arbore: «Dalla finestra della Rai International si respira un'arietta internazionale, niente male per me provinciale di Foggia» nica e televisiva è previsto anche dal rinnovo della convenzione con la presidenza del Consiglio». Peccato che lo Stato italiano dedichi ai programmi per l'estero «soltanto settanta miliardi l'anno, contro i seicento della Germania e i quattrocento della Spagna». Bella differenza. Contento di potersi lanciare in una grande impresa tutta proiettata verso il futuro, Renzo Arbore ha spiegato che non potrà partecipare alle prossime consultazioni elettorali perché sarà impegnato con l'Orchestra Italiana nella tournée in Australia: «E' ingiusto che i cittadini italiani con residenza all'estero non possano votare. E' una situazione a cui bisogna porre rimedio». Fulvia Caprara loro periodo d'oro. La «nuova» (allora) coppia della canzone italiana faceva cassetta in film patetici quanto inverosimili. Lui era il brutto anatroccolo povero ma onesto, lei la bella-ragazza-di-buonafamiglia-ricca, però inspiegabilmente innamorata di lui: ruoli che rispecchiavano probabilmente l'opinione della gente comune. In «Nel sole», del'67, di Aldo Grimaldi, Al Bano era uno studente che per vivere faceva il cameriere, ma che per impressionare l'amata compagna di classe si fingeva ricco ereditiere. La coppia si cimentò anche in costume, in ((Angeli senza Paradiso», del 70 di Ettore Fizzarotti. Era la storia dell'amore impossibile tra Franz Schubert e una contessina sua allieva, resa, nell'edizione nostrana, un capolavoro di Kitsch e di umorismo involontario. RAGAZZI. Il leitmotiv di questi filmetti è la gioventù di protagonisti e pubblico, proprio come per Ambra. Ci fu così un «I ragazzi del Bandiera Gialla» (del '67, di Mariano Lamenti) con Marisa Sannia e Gianni Pettenati; un «I ragazzi del juke box» ('59 di Fulci) con Betti Curtis e Tony Dallara; «Una ragazza tutta d'oro» con Iva Zanicchi; e «La ragazza del Paip's» con la bellezza di Don Backy, Caterina Caselli, Nicola Di Bari e Patty Pravo. CANTANTI. Sono molti i cantanti - i ((personaggi» di spicco di certe epoche - a finire al cinema. Anche Rocky Roberts partecipò a un film, «Il ragazzo che sorride - Mattino» del '68, ed esiste un film-pretesto per far cantare Little Tony, «Riderà - Cuore matto», del '67 di Bruno Corbucci. Che dire poi dei vari exploit di Celentano e Gianni Morandi? Di ben altro livello «Il Santo patrono» di Bitto Albertini, del '72, con Lucio Dalla. COMKL Pure con Rie e Gian, coppia d'oro dello schermo tv di certi anni, fu fatto il tentativo. Il film che li doveva «lanciare» nel cinema era «Rie e Gian alla conquista del West» ('67, di Civirani), un improbabile polpettone con cow boy, delinquenti e carichi d'oro. Comico, naturalmente. [cr. e]

Luoghi citati: Asia, Australia, Foggia, Germania, Italia, Roma, Spagna