Morte in corsìa, in cella l'infermiere

Morte in corsìa, in cella l'infermiere Morte in corsìa, in cella l'infermiere Accusato di aver ucciso un 'anziana con un cocktail di sedativi GENOVA. Era stato raccomandato al primario per le sue qualità professionali, ma ieri pomeriggio rinfermiere del reparto geriatrico dell'ospedale di Sestri Ponente Giovanni Traverso, 28 anni, è stato arrestato per omicidio volontario. Secondo l'accusa avrebbe sonuninistrato un cocktail di farmaci sedativi che hanno stroncato una paziente del reparto: Carolina Pagliarino, 77 anni, deceduta il 25 gennaio scorso. Traverso era finito nel mirino degli inquirenti per altre otto morti sospette in corsia, tutti anziani a cui avrebbe fatto prendere dosi eccessive di diuretici e sedativi. Ma è ancora e soltanto un'ipotesi degli inquirenti da verificare molto attentamente. Ieri pomeriggio il giovane, accompagnato dai suoi difensori, gli avvocati Giovanni e Mario Scopesi, si è presentato spontaneamente dai carabinieri del Nas, che gli hanno consegnato l'ordine di custodia cautelare firmato dal gip Roberto Braccialini. L'imputazione di omicidio volontario, pur essendo di gravità eccezionale, è però in un certo qual modo diminuita da un'importantissima precisazione del magistrato: la morte dell'anziana paziente è stata un evento che «verosimilmente» l'infermiere poteva aspettarsi e non certo voluta daU'infermiere. E' il medesimo reato in cui incorre chi getta sassi da un ponte sull'autostrada e uccide un automobilista. Il pubblico ministero Mario Tuttobene, che fin dall'inizio dell'inchiesta ha coordinato le indagini dei carabinieri del nucleo antisofisticazioni, aveva avanzato una richiesta di arresto con l'accusa di omicidio preterintenzionale, ma il suo collega ha cambiato questa imputazione in omicidio volontario con «dolo eventuale». Quando ieri pomeriggio, poco dopo le 17, i carabinieri hanno consegnato a Traverso il provvedimento restrittivo, l'infermiere, che subito dopo è stato trasferito nel carcere di Marassi, ha detto di essere innocente e di non avere mai sonuninistrato agli anziani pazienti di Sestri sedativi o diuretici al di là delle quantità che erano prescritte dai medici. Ha pure aggiunto: «Si è trattato tutto d'un equivoco». Rimangono i sospetti per le morti degli altri otto anziani pa¬ zienti del reparto geriatrico (tutti tra i 67 e i 92 anni) di cui è stato indagato rinfermiere nei giorni scorsi. L'avvocato Giovanni Scopesi sottolinea come nell'ordine di custodia cautelare non si faccia cenno a quei decessi. Non esclude, però, che le indagini proseguano in quella direzione. La drammatica vicenda che ha portato all'arresto dell'infermiere professionale comincia un mese fa, quando nel reparto di geriatria di Sestri si constata che nel periodo gennaio-febbraio le morti dei ricoverati sono aumentate. Proprio all'inizio dell'anno era giunto in reparto Traverso, trasferito da un altro ospedale genovese, il Galliera. Alcuni infermieri dicono al primario Gian Maria Obinu che un'alta percentuale dei decessi si è verificata durante il turno notturno di guardia del nuovo arrivato. Tutto ciò naturalmente non PRECEDENTI significa nulla dal punto di vista «probatorio», non è cioè sufficiente a dire che Traverso abbia a che fare qualcosa con quelle morti, ma il primario prende lo stesso le sue decisioni. Prima di tutto ottiene che l'infermiere venga trasferito all'ospedale di Arenzano (cosa avvenuta all'inizio del mese scorso), poi invia una lettera con tutte le osservazioni del caso al direttore sanitario dell'ospedale. E lui, a sua volta, presenta un esposto alla magistratura. Il professor Obinu, inoltre, esegue l'autopsia sul corpo di tre degli anziani morti in modo sospetto (l'esame non ha però offerto chiarimenti sulle cause dei decessi). La denuncia del direttore sanitario arriva alla procura circondariale della Repubblica con l'ipotesi di omicidio colposo plurimo, poi però viene inviata alla procura presso il tribunale per un'altra ipotesi di reato: quella di avere provocato la morte in nove pazienti come conseguenza non voluta di un altro reato, la somministrazione non autorizzata di farmaci. Il primario del reparto ha d'altra parte ammesso che Traverso era arrivato dal Galliera con referenze ottime e che qualcuno glielo aveva addirittura magnificato. «Però - aggiunge - visto quello che è annotato sulla sua scheda personale, un po' di prudenza ci voleva.». Traverso ha subito, lo scorso 12 dicembre, una condanna con rito abbreviato a un anno di reclusione per atti di libidine nei confronti di una paziente del Galliera, e in precedenza aveva patteggiato alcuni mesi per aver rubato il portafogli ad alcuni ricoverati in una clinica privata. Attilio Lugli In alto a sinistra, il reparto di Geriatria dove sarebbero avvenute le morti sospette A destra, Giovanni Battista Traverso, arrestato ieri per omicidio Qui a destra, il dottor Canesi, aiuto primario di Geriatria OMICIDI IN CAMICE ■ROMA L caso di Giovanni Battista Traverso, rinfermiere ventottenne sospettato di aver somministrato ad alcuni anziani ricoverati nell'ospedale di Sestri Levante dosi letali di sedativi e diuretici, non è il primo in Italia e all'estero i precedenti sono ancora più agghiaccianti. Addirittura, in un recente studio sui «serial killer», è indicata un'apposita categoria, quella degli «angeli della morte», che raccoglie infermiere volontarie o professionali che hanno ucciso in ospedale anziani e malati terminali. Ecco, in Italia, gli ultimi casi: nel febbraio di tre anni fa fu arrestato 1'«infermiere di Satana», Alfonso De Martino, con l'accusa di aver provocato la morte di quattro pazienti dell'ospedale San Giuseppe d'Albano (Roma), ma sospettato di aver ucciso in realtà, in 10 anni, moltissime persone ricoverate nel suo reparto. Dietro le morti, provocate iniettando nelle flebo una sostanza venefica, più di un moven-

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