La Seconda Rivoluzione americana

Ottocento reporter da tutto il mondo attendono l'attacco finale Ottocento reporter da tutto il mondo attendono l'attacco finale Decimo giorno d'assedio al ranch degli «Uomini Liberi», l'Fbi spera nella trattativa La Seconda Rivoluzione americana Dai ghiacci del Montana parte la rivolta antistato «Bar del Torrente dell'Inferno», il «Grill di Mamma Susie», il «Saloon dell'Impiccato», i farmers raccontano le bugie che tutti i contadini, in tutto il mondo, sempre raccontano ai forestieri. «I Freemen sono soltanto dei pazzi, che mettono in pericolo la vita dei bambini», dice Susie, la «mamma» del Grill, ma poi chiede «un buon fuci- * le a ripetizione e una corda robusta» per metterli a posto e accusa l'Fbi di essere un branco di «pussies» - parola di mamma -, di «fighette». «La situazione sta migliorando e , sono fiduciosa , che si risolverà V"' senza sangue», mi dice seria Sherry Matteucci, il procuratore capo del Montana, una donna e una italo americana finita nel West, come i sette soldati italiani che combatterono con il Settimo Cavalleria di Custer contro i Sioux, proprio qui accanto, al Little Big Horn. «Noi siamo buoni cittadini e non vogliamo avere nulla che fare con quei truffatori», sentenzia John DeBuschere, uno dei vicini dei Freemen. Ma è una bambina di dieci anni, Virginia, scolaretta nell'unica scuola della zona, a Jordan, che si fa fotografare orgogliosa reggendo in braccio davanti alle telecamere un bellissimo gallo nero, che si fa sfuggire un pezzetto di verità: «Il mio papà ha detto che spera che questa storia finisca presto così

Persone citate: Horn, Sherry Matteucci

Luoghi citati: Bar Del Torrente, Montana, Virginia