L'INCUBO DI UN'ALTRA WACO

L'INCUBO DI UN'ALTRA WACO L'INCUBO DI UN'ALTRA WACO BILLINGS DAL NOSTRO INVIATO La strada che porta alla «Seconda Rivoluzione americana», al ranch dove un pugno di evasori fiscali, fondamentalisti cristiani e neonazisti hanno dichiarato ormai da dieci giorni guerra al governo degli Stati Uniti, è un rettilineo sterrato di neve misto a fango rosso lungo 52 chilometri, in un panorama da «Centomila gavette di ghiaccio», che finisce con un posto di blocco e con un punto interrogativo. Al posto di blocco, agenti dell'Fbi e soldati della Guardia Nazionale del Montana intercettano tutti, permettendo soltanto a un camioncino carico di legna da stufa di raggiungere gli assediati una volta al giorno per non farli morire di freddo, mentre un aereo militare da ricognizione, una «cicogna» meccanica tra le cicogne vere che stanno tornando dal Montana, sorveglia dall'alto i cinquecento ettari della fattoria. Ma nessuno, non i G-men mandati da Washington, non i soldati, non i giornalisti che sono arrivati addirittura dalla Svezia, dalla Francia, dalla Germania, dal Brasile, dall'Italia e oggi vagano come coyote affamati di notizie nelle immensità della prateria, conosce la risposta alla domanda che sta asserragliata dentro il ranch: è, questa ventina di uomini, donne, bambini e bambine armati come marines a Guadalcanal, che si fanno chiamare i «Freemen», gli uomini liberi, soltanto una banda di mentecatti bene armati decisi a sfidare gli Stati Uniti e Onnipotenti? Sono, come dicono le autorità, soltanto agricoltori indebitati e disonesti che rovesciano sul mondo, sui soliti «ebrei», sui soliti «neri», sui soliti «politicanti» la rabbia del loro fallimento, affiancati da donne che giocano a Calamity Jane? 0 sono invece il seme, la cellula, della stessa pianta di collera, di odio, di scontentezza che sta crescendo in tutto il mondo? La cronaca non aiuta a rispondere. Dopo tre giorni trascorsi a vagare con gli altri «coyote» di giornali e tv nel vuoto fangoso del Montana - 800 mila abitanti in un territorio molto più grande dell'Italia - sopra un suolo ancora incerto fra la durezza granitica dell'inverno e la gommosità della primavera, posso soltanto registrare il senso di inquietudine, di incertezza che ore di colloquio con questi contadini armati mi ha lasciato. Nelle città - si fa per dire - più vicine alla fattoria dei «Giusti», della famiglia Clark in rivolta, in bar e saloon che portano i nomi del Far West ancora vivo, il REPORTAGE