Beneficiari Inps, occhio alle «pezze»; donne ribelli, mai stupide di Natalia Ginzburg

Beneficiari Inps, occhio alle «pezze»; donne ribelli, mai stupide Beneficiari Inps, occhio alle «pezze»; donne ribelli, mai stupide za, questa si da «sistema assistenziale superato!»). R. Ferrerò, Torino Natalia Ginzburg e le «ragazze di ieri» Voglio esprimere il mio disappunto per un titolo apparso su «Società e cultura» del 26 marzo ove a grandi caratteri si fa dire a Natalia Ginzburg «Le donne, che stupide». Qualsiasi persona abbia visto la lettera riportata sulla Stampa di Natalia (allora aveva 29 anni), non riuscirà a trovare codesta espressione se non nei riguardi di se stessa «tante volte mi sento così stupida che non so come farò a scrivere» e ancora altre considerazioni personali sul mancato apprendimento di Geografia e Storia «così ho una nebbia nel cervello per tante cose». Conobbi Natalia Ginzburg a Torino durante una Festa delle donne: erano presenti moltissime ragazze di ieri della mia Associazione, affettuosamente rimase con noi e certamente non le passò per la testa di trovarci tutte quante «stupide» anche se allora eravamo già ben più anziane del suo scritto di ventinovenne. In seguito ci parlammo spesso telefonicamente: mi chiamava tardi la sera e voleva che le dicessi di me, della mia storia di donna delusa della vita coniugale e poi anche di quelle che erano accorse e partecipavano agli incontri fra donne pur essendo abituate da sempre al silenzio del casalingato. «Se guarirò - diceva già tanto provata - scriverò la tua storia e quella delle tue amiche, quelle che tu chiami le ragazze di ieri». Purtroppo non c'è stato lasciato il tempo per rivedere assieme i percorsi delle donne, tuttavia le loro storie ci sono, ne conservo la documentazione di un vissuto spesso conosciuto, ignorato e non raccontato per non trasgredire alla severità dei giudizi; vorrei averlo io il tempo LA LETTERA DI O.d.B. Egregio Signor Del Buono, non sono mai riuscito a capire come si possa parlare tanto di democrazia e di cristianesimo in un Paese dove hanno sempre operato leggi tipo quella che va a riconoscere un bonus di anzianità di cinque anni alle mamme impiegate pubbliche o statali, già privilegiate dalle baby-pensioni: bonus da sempre negato alle mamme impiegate nel privato, operaie, artigiane, commercianti e autonome, che devono pagare contributi previdenziali obbligatori per molti anni. Mi sembrano leggi altamente antidemocratiche. Sia gentile, mi faccia capire... Angelo Bartolomei, Torino GENTILE Signor Bartolomei, arrivati alla vigilia elettorale s'infìttiscono tra noi i dubbi. Al massimo, io riesco a trascriverli in questa rubrica in attesa che qualcuno si senta di rispondere. Alla sua, dunque, aggiungo un'altra lettera. «Egregio Sig. O.d.B., in questo periodo, non sarebbe opportuno che gli schieramenti politici sostituissero l'abito della desistenza e quello della demagogia, indossando quello più consono alla loro natura politica? Poi, con questo abito, rimboccandosi le maniche, indicarci a chiare lettere i temi che intendono affrontare e le modalità con cui li affrontano, affinché il nostro Paese non scivoli ancora più verso il quarto mondo... Argomenti quali: fisco, giustizia, immigrazione, informazione, lavoro, occupazione, scuola. o loda stri entanti Quali priorità e quali modalità esecutive? Se poi, nell'affrontare i temi di cui sopra, negli onorevoli Signori dovessero insorgere difficoltà di interpretazione e di valutazioni indotte, queste, dalla loro superretribuzione - così lontana dal Paese reale - allora, perché non ridurre quest'ultima, magari per legge, a due volte il salario medio di un lavoratore dipendente? Le scelte non sarebbero in questo modo forse più oculate? Infine, quanto vorrei che temi o argomenti della campagna elettorale apparissero con la stessa visibilità e chiarezza con cui gli ortaggi appaiono dal fruttivendolo. Insomma, non è, forse, il modo migliore per poter consapevolmente scegliere la merce a ragion veduta? Quindi, per non finire nuovamente in quell'iter di vergognosa indeterminatezza durato più del lecito, "diamoci una mossa", coraggio!». Alessandro Crotta, Montalto Dora. Gentile Signor Crotta, lo sa che non mi è ancora arrivata una - dico una - lettera veramente favorevole nei riguardi dei nostri attuali rappresentanti in Parlamento e al Senato e non una - dico una lettera che non faccia allusione al denaro malconcesso e malamministrato?... re da una sede all'altra, incalzati dalla chiusura e dalla soppressione dei plessi rurali e periferici in omaggio alla nota lottizzazione, dovendo pagare un pedaggio pluridecennale per andare a far scuola più o meno lontani dalla loro residenza, essendo quella scolastica impossibile. Tutti i ministri di allora, già della de, ignorarono il diritto alla reintegrazione di detti diseredati insegnanti e ogni ristoro degli incalcolabili danni patrimoniali, familiari, sociali ed ambientali conseguenti. Oltre allo stipendio da fame familiare, vari maestri hanno dovuto versare allo Stato il denaro per il pedaggio quotidiano, senza avere nemmeno una casa popolare, un alloggio dignitoso, e senza che nessuna giustizia intervenisse in tempo, e che fossero riassunti «de iure». Vedo troppe facce di ieri al Polo per sperare in un riscatto di chi ha insegnato pagando di persona, di famiglia e per tanti, troppi anni di strapotere de. Tonino Rinaldo Di Silvestre Bellante (Te) Ex allievo Centro Studi «A. De Gasperi» Camilluccia, Roma di quanto danno porti a noi stessi fare del male agli «altri». Ma per ora il segnale non è stato raccolto: si legge che il «problema dei trapianti» sarà risolto con i maiali transgenici quali donatori di organi. Poco importa se ormai tutti gli scienziati hanno previsto che questa tecnica potrà scatenare incontrollabili epidemie, causate da virus di animali adattati all'uomo (come è successo con l'Aids), nei confronti dei quali è impossibile premunirsi. Ancora meno importa che il nostro pianeta possa essere sconvolto nei suoi ecosistemi dalle specie animali inventate in laboratorio, o che per produrre pecore clonate, ovvero in serie, «preziose per la zootecnia», si siano fatti nascere numerosi mostri, come ha denunciato il Sunday Times. Vi sarà un modo per arrestare l'incontrollata azione di questo connubio scientifico-industriale che ci viene spacciato per «progresso»? E per promuovere un progresso vero che migliori e tuteli la vita di tutti gli esseri di questo nostro unico e prezioso pianeta?

Persone citate: Alessandro Crotta, Angelo Bartolomei, Bartolomei, De Gasperi, Del Buono, Gentile Signor Crotta, Natalia Ginzburg, Tonino Rinaldo

Luoghi citati: Roma, Torino