Nel castello dei fumetti incrociati di Guido Tiberga

Nel castello dei fumetti incrociati Nel castello dei fumetti incrociati Da Yellow Kid in locomotiva ai super-eroi nel computer Una striscia originale di Felix il gatto, il personaggio inventato da Pat Sullivan immaginario computer: «Con la fine del secolo - spiega Nespolo - arrivano i supereroi, il delirio visivo, l'elettronica imperante. Per questo porto i visitatori a immergersi in una vasca dalla pancia verdastra, la pancia del computer: un bagno salutare, rigeneratore, per concludere il viaggio». L'immagine del viaggio non è soltanto una metafora: «I fumetti non possono stare fermi, chiusi in un museo - dice ancora Nespolo -, come opere noiosamente immortali. Ho cercato di trattarli per quello che sono: pezzi di carta fragili, ma utili a testimoniare il loro tempo». «Dentro» le dieci stazioni di Nespolo, la storia del fumetto si mette in mostra attraverso tavole originali e riproduzioni: dai progenitori Yellow Kid e Buster Brown fino alle ultime creature dei comics americani. Gli eroi di carta ci sono (quasi) tutti: dalle strisce dei Peanuts ai manga giapponesi. Dai buoni a tutto tondo del western popolare che hanno sbancato le edicole negli Anni Cinquanta e Sessanta alle opere d' p «d'autore», ricercate e spesso crude, che hanno fatto del fumetto un genere letterario a tutti gli effetti: Hugo Pratt, Andrea Pazienza, Lorenzo Mattotti, Vittorio Giardino, Milo Manara, Cinzia Leone, Jordi Bernet... Alla mostra, curata da Ferra¬ ra Arte, si accompagnano due diversi volumi pubblicati da Electa. Il catalogo vero e proprio, con interventi di Alberto Abruzzese, Omar Calabrese, Gianfranco Caprettini, Sergio Brancato, e una «Guida per ragazzi» firmata da Silver, il creatore di Lupo Alberto. «E' una specie di notte degli Oscar alla fattoria dei MacKenzie - spiega l'autore - dove Lupo Alberto, Marta e il cagnone Mose invitano e festeggiano i grandi eroi del fumetto. Una festa dove può succedere di tutto, anche che Enrico la Talpa, stanco della vita di campagna, stringa d'assedio Mandrake e Batman per convincerli a portarlo in America con loro». Lupo Alberto finisce così per diventare il simbolo di una mostra all'insegna della smitizzazione e dell'autoironia. Forse il modo migliore per celebrare il fumetto, arte popolare e a volte «infantile», ma non per questo meno arte. Guido Tiberga

Luoghi citati: America, Nespolo