URSS l'ora della nostalgia
Dai voti «restauratori» della Duma alle oleografìe sul vecchio regime, torna un sentimento diffuso anche in Occidente Dai voti «restauratori» della Duma alle oleografìe sul vecchio regime, torna un sentimento diffuso anche in Occidente y^JUALCHE settimana fa la ! I Duma di Stato - Camera I I bassa della Repubblica 1 I russa - ha denunciato gli -VJ accordi del dicembre 1991 V con cui i Presidenti di tre Repubbliche slave - Russia, Ucraina e Bielorussia - pronunciarono la morte dell'Urss. Presentata dal partito comunista di Zjuganov la mozione della Duma dimostra che il comunismo, a dispetto della sua proclamata scientificità, è una ideologia fortemente volontarista o se preferite una religione secolare. Nel vecchio Stato sovietico un uomo cessava di esistere nel momento in cui il partito ne proclamava la morte civile. I suoi libri venivano distrutti o nascosti, il suo nome veniva cancellato dalle enciclopedie, i testi che parlavano di lui venivano corretti e purgati, la sua memoria scompariva dalle coscienze. Il nuovo partito comunista russo obbedisce alla stessa logica religiosa. Anche per Zjuganov le cose esistono o cessano di esistere per un atto di fede e di volontà. La denuncia degli accordi del 1991 èia versione «a rovescio» delle obliterazioni con cui i vecchi amanuensi sovietici aggiornavano instancabilmente la storia del loro Paese. L'Urss rinasce allo stesso modo in cui Trockij o Bucharin scomparivano dagli annali dello Stato staliniano. Per il partito comunista, come per ogni religione totalitaria, morte e resurrezione vengono decise con un editto. Gli increduli, sospetto, sosterranno che qualcosa del genere accadde in Palestina nel 33 d. C. quando alcuni discepoli vollero credere che il loro Maestro fosse risorto dalla tomba in cui il suo corpo era stato deposto tre giorni prima. Anche quello della Duma quindi è un dogma. Come altri fedeli attendono il Messia, il giorno del giudizio o la reincarnazione del Buddha, i veri comunisti attendono l'avvento dell'Urss. Ma il dogma, in questo particolare momento, risponde a una strategia politica. Credo che Zjuganov non si faccia alcuna illusione sulla possibilità di cancellare gli avvenimenti degli ultimi cinque anni e di rimettere all'indietro le lancette dell'orologio russo. Ma la sua mossa cerca di afferrare e sfruttare un umore, la nostalgia, che potrebbe avere, nelle elezioni presidenziali del prossimo giugno, una notevole importanza. Vi è una corrente dell'opinione russa che rimpiange il passato, ne rievoca le glorie e si strugge di dolore per il crollo della patria sovietica. Non si compone soltanto di pensionati, veterani, stakanovisti e di tutti coloro che ancora portano sulla giacca sdrucita, nei giorni di festa, l'ordine del Lavoro o quello della Stella Rossa. Si compone anche di scrittori, insegnanti, colonnelli, funzionari, modesti esponenti della piccola nomenklatura. Depurato dai suoi orrori e dalle sue tragedie il passato diventa, per molti russi, una terra leggendaria in cui gli esseri umani avevano nobili ideali, vivevano una decorosa esistenza, era- / UOMO Ragno, senza tela ma nel suo tradiziona■ I le costume rosso e blu, *^ I guadagna la cima del Castello Estense, arrampicandosi su per la facciata con la stessa agilità con cui salta per i tetti della fantastica New York dei fumetti. Da una finestra, la Valentina di Guido Crepax si affaccia con la solita aria annoiata. Poco più in là Diabolik ed Eva Kant, nel fossato che circonda il castello Lupo Alberto si dà da fare su una barchetta a remi. Non sono disegni, ma l'aspetto «vero» del Castello Estense di Ferrara, dove questo pomeriggio si inaugura Gulp!, la grande mostra per i primi cento anni del fumetto. Ancora il centenario. Come quello del cinema, anche il compleanno della «letteratura disegnata» sembra non finire più: manifestazioni, mostre, autocelebrazioni si susseguono senza sosta dal 5 maggio 1995, anniversario della prima pub¬ ANNO 130 NUMERO 91 13 MARTEDÌ1 2 APRILE 1996
Persone citate: Bucharin, Eva Kant, Guido Crepax, Lupo Alberto, Trockij, Zjuganov
Luoghi citati: Bielorussia, Ferrara, New York, Palestina, Russia, Ucraina, Urss
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