In corsia l'ombra di un killer

11 11 In corsia Pombra di un killer Nove morti, sospetti su un infermiere Ventotto anni che compirà domani, sposato: 1'«angelo» si chiama Giovanni Battista Traverso. L'ultimo arrivato, educato, silenzioso, meticoloso, bravo nel lavoro e mai fiscale nell'osservare l'orario. Ma qualcosa, in quell'esempio di perfezione, non aveva convinto. «Era arrivato il 3 gennaio, proveniente dall'ospedale Galliera, che è in centro. Accompagnato da ottime referenze», ricorda il primario. «Lui, poi, diceva di aver preso parte a operazioni al cuore e al cervello». Esperienza e tatto: insomma, il meglio del meglio. Forse. E che cosa è successo? «Che l'ho sospeso, l'ho mandato in ferie forzate, il 28 febbraio. Perché qualcosa non quadrava». Con quelle referenze? «A me hanno assicurato che erano ottime, ma per la verità non le ho viste. Certo, se si mostrasse il fascicolo personale al primario, forse uno un'idea potrebbe anche farsela in anticipo». E sul fascicolo probabilmente c'erano anche i «precedenti» che non sono rassicuranti: 1'«angelo» avrebbe avuto grane per qualche porcheria, per furti e molestie sessuali, mica scherzi. «Il fatto è che da gennaio qualcosa ci ha insospettito, qualche paziente che sembrava star bene è improvvisamente morto e noi abbiamo deciso tre autopsie in due mesi, mentre di solito ne vengono fatte tre all'anno», ricorda il professor Obinu. «Non hanno dato risultati: i nostri sono malati che hanno tumori, cardiopatie acute, certo d'influenza non si muore». E l'allarme era venuto proprio per un'influenza. Era morto un uomo sugli ottanta, afflitto da problemi alle articolazioni. E da un'influenza. Una situazione che pareva risolta, tuttavia, e all'indomani lo avrebbero dimesso. Ma non superò la notte, arresto cardiocircolatorio: che vuol dire tutto e niente. Il reparto è al primo piano, una scala ripida con il corrimano in metallo e l'elevatore, sbarrata da un cancelletto in metallo. Poi, le stanze senza battenti, a due e tre letti. Molti fra i degenti di quelle notti d'incubo sono già stati dimessi, gli altri non sospettano niente e, finora, neppure i parenti di coloro che sarebbero stati uccisi hanno sporto denuncia. E' la magistratura che

Persone citate: Giovanni Battista, Obinu