«Quell'urna non è di Gesù»

Sulla terracotta sono incisi i nomi della Sacra Famiglia, «ma duemila anni fa erano molto comuni» Sulla terracotta sono incisi i nomi della Sacra Famiglia, «ma duemila anni fa erano molto comuni» «Quell'urna non è di Gesù» Gerusalemme, gli esperti contro la Bbc TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Dal 1980 quelle urne funebri di terracotta giacevano in un ripostiglio del Dipartimento israeliano delle Antichità, nella via Argaman di Romema, a Gerusalemme. «Furono debitamente catalogate, esaminate e poi riposte su uno scaffale» spiega Moti Neiger, il portavoce di questa istituzione. Dopo anni di disinteresse le «gluskemaot» - i contenitori per le ossa dei defunti che venivano raccolte dall'originario luogo di sepoltura un anno dopo la morte - sono state proiettate sulla ribalta internazionale da un articolo del Sunday Times e da un servizio della Bbc che insinuano il dubbio che si tratti delle tombe della Sacra Famiglia. Oggi dunque le urne saranno poste sotto i riflettori, mentre un esperto del Dipartimento delle Antichità terrà una conferenza stampa: per dire che si tratta di un abbaglio colossale, e «per sottolineare - anticipa Neiger - che le probabilità che ci sia un nesso qualsiasi fra loro e il fondatore del Cristianesimo sono pressoché nulle». Le sei urne furono rinvenute nel settore Est della collina di Talpiot circa sedici anni fa, durante i lavori di costruzione di un nuovo quartiere residenziale. A prima vista i nomi incisi sopra sembravano comuni: «Yeshua ben Yehosef» (Gesù figlio di Giuseppe), «Yose» (Giuseppe), «Mara» «Miriamne» (Maria), «Mati» (Matteo), «Yehuda bar Yeshua» (Giuda figlio di Gesù). In gran parte i nomi erano scritti in ebraico, alcuni erano invece in greco. L'urna attribuita a Gesù (figlio di Giuseppe) è simile a una scatola: è larga 65 centimetri per 30 e alta 25. Nel Dipartimento delle Anti¬ chità nessuno crede che l'articolo del Sunday Times abbia un fondamento scientifico. «Tutte illazioni» affermano Neiger e il professor Amos Kloner, un esperto di antiche pratiche funebri. Neiger ricorda che un noto archeologo israeliano, Yossef Gat, riportò alla luce altri ossari con la stessa scritta: «Yoshua ben Yehosef». Il suo scetticismo viene condiviso da padre Eugenio Alliata, un archeologo dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme che è uno specialista di archeologia cristiana antica. «E' mezzo secolo che si parla di questi ossari di Talpiot» ricorda Alliata. «Già allora l'archeologo israeliano Eliezer Sukenik scoprì queste urne e fece anche un riferimento a Gesù Cristo. Fece conferenze, scrisse libri in merito e fu già allora molto contestato». «Poi - prosegue Alliata - padre Bagatti scoprì sul monte degli Ulivi altri ossari con scritte che potevano essere attribuite a cristiani. Ma ancora oggi la questione non è stata risolta. La probabilità che si tratti di urne cristiane è a mio avviso molto labile». Alliata ricorda inoltre i lavori di un archeologo francese del secolo scorso, Charles Clermont Ganneau, che fu forse il primo a trovare ossari ebraici con i segni della croce. «E' una faccenda dunque molto vecchia, che non è mai stata chiarita fino in fondo» conclude. Molto cauto è anche il professor Randy Smith, del Centro Tantur di studi biblici. «I nomi incisi negli ossari - rileva - erano molto diffusi fra gli ebrei all'epoca del secondo Tempio». Dal punto di vista cristiano una «tomba di Gesù» è logicamente inconcepibile, perché la sua scoperta invaliderebbe le testimonianze degli apostoli e sol¬ leverebbe dubbi sulla sua resurrezione. «Ma se si volesse a tutti i costi cercare le ossa di Gesù prosegue lo studioso - io penso che bisognerebbe cercare piuttosto a Nazaret, in Galilea, oppure a Betlemme, perché quelle erano le località di origine». Altri rilevano ancora che la tomba offerta da Giuseppe di Arimatea per seppellirvi Gesù si trovava presso il Golgota, nel luogo dove oggi sorge la Chiesa del Santo Sepolcro. Cioè entro le mura della Città Vecchia e non - come Talpiot e Arnona - sulle colline meridionali che si affacciano su Betlemme e il Mar Morto. Aldo Baquis L'ossario fu rinvenuto vicino a Betlemme, la tomba di Giuseppe d'Arimatea era presso il Golgota «Se davvero si volessero cercare i resti del Cristo, bisognerebbe scavare a Nazaret, in Galilea» La tomba del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Secondo i Vangeli, qui vicino fu sepolto Gesù prima di risorgere

Luoghi citati: Betlemme, Gerusalemme, Tel Aviv