Violante nel paese dei Gattopardi

Violante nel paese dei Gattopardi Violante nel paese dei Gattopardi / comizi nelle campagne per sfidare Miccichè to, ma anche le critiche a Musotto; il segretario provinciale del edu che in un comizio denuncia «mezzo secolo di malgoverno» e il medesimo segretario del edu che venti secondi dopo (cronometrati) si proclama «orgogliosamente democristiano». Eppure nella terra dei Gattopardi la metamorfosi più sorprendente per una volta non viene da un siciliano, ma da un piemontese. Il Violante Buono ha spiazzato persino i suoi ammiratori, figuriamoci Forza Italia, che si era affezionata all'immagine della Violante Rossa: il capo-ombra del partito dei giudici, il Beria di D'Alema, il teorico austero della via giudiziaria al socialismo. Miccichè ascolta ad occhi spalancati il resoconto della conversione di Violante in Robin Hood degli indagati, avvenuta durante un comizio tenuto all'aperto e in giacchetta sui monti di Pollina, il paese di Musotto, davanti a trentacinque contadini infreddoliti: «La procura di Termini Imerese ha accusato novecento piccoli imprenditori di aver truccato un'asta, ma noi sappiamo che quasi tutti sono innocenti; sappiamo che certi giudici giovani, come tutti i giovani, Il berlusconiano «Molti poteri vogliono il trionfo della sinistra E qui chi vincerebbe se ammazzassero Caselli?» sono un po' irruenti; sappiamo cosa succede quando in casa di gente perbene arriva un avviso di garanzia e bisogna trovare i soldi per l'avvocato, la banca ti ritira il fido e tu rimani solo...». Miccichè digrigna i dentini e gli manda a dire: «Luciano, sei un ipocrita» (in privato si insultano col "tu", in pubblico col "lei"). Il Violante Buono risponde al comizio successivo di Caltavuturo, Luciano Violante candidato dell'Ulivo ancora più in alto, ancora più freddo: «L'onorevole Miccichè dice che io sono un ipocrita. Io sto con la povera gente accusata ingiustamente: chi i soldi li ha già, si difende benissimo da solo». Miccichè, al caldo, ridigrigna: «Quindi i ricchi per lui devono andare in galera!». I ricchi come l'avvocato Musotto, faccia da presidente di tennis club, che gli siede accanto e non si dà pace: «Il pentito che sostiene di avermi visto con Bagarella dice che avevo una Lacoste verde. Ora, io ho tutte le Lacoste, l'intera collezione, tranne quella verde, perché se c'è un colore che io odio è il verde». E il rosso Violante. «E' Violante che odia noi siciliani. Un liberticida garantista! Non credo a una parola di quello che dice: come lui, del resto. E' la sindrome di Stoccolma: per avere i voti di quei mille inquisiti spera che si crei un rapporto sadomaso fra loro, le vittime, e lui, il carnefice. A proposito di ricchi, avete idea di quanto ci costi la sua scorta inutile, tanto nelle Madonie non gli succederà niente? Miccichè si paga la benzina di tasca sua». Miccichè contraccambia: «Con Musotto al posto mio avremmo preso il 75%, lasciando il 25% dei mafiosi a Violante. La sua candidatura in Sicilia è una provocazione». Intanto il Violante Buono va in giro per mercatini con un sorriso mite sulla faccia, facendo domande un po' marzullesche («Qual è il suo maggior problema?») a venditori ambulanti che piangono miseria, ma a casa hanno il commercialista «e mai che io mi svegli una mattina e quello mi dica che non ci sono "piccioli" - quattrini, dottore Violante - da pagare». Se qualcuno lo abborda con un «lei, che è magistrato», viene ricambiato da uno sguardo stupito. «Ex, caro signore, ex. Solo i preti e i battezzati sono tali per sempre». Questa insistenza sulla vicende di Chiesa è un altro frutto della conversione, e in parte anche dei patti elettorali. Così l'antico comunista plaude la pastorale del vescovo sul lavoro, si impegna a portare i pellegrini del Giubileo in Sicilia e con gran dispetto degli avversari invece di continuare a mangiare i bambini, addirittura li accarezza. «Ciao, bello. Io mi chiamo Lu-cia-no, e tu?». Fa pure la smorfietta. Da non credere. Per rivedere un po' del Violante antico ci vuole il primo confronto con Miccichè in una tv locale. Appena il tempo per qualche insulto in libertà: «Ipocrita» - «Prepotente». «Bugiardo» - «Arrogante». «Stalin» «Previti». Poi si spegne la telecamera e «Ciao, Luciano» - «Ciao Gianfranco», col sorriso sulle labbra: perché nel Paese all'In contrario si sorride sempre, mentre ci si pugnala. Massimo Gramellini FLASH NOiDONNE CON SHARON STONE. Sharon Stone, la più affascinante dark lady del grande schermo, controverso sex symbol dello star system hollywoodiano, ha colpito al cuore le femministe di Noidonne. E a tal punto che lo storico mensile questo mese riporta con ironia un primissimo piano della conturbante protagonista di «Basic Instinct». I perché di questa preferenza sono spiegati in un servizio firmato da Ida Dominjanni. «Concentrata come Amleto più sull'essere che sull'apparire, Sharon - sottolinea Noidonne - è la dinamite che fa saltare in aria il giochino di scindere le belle donne in due». E ancora: «Mentre Amleto mente sapendo di mentire quando giura "dell'apparir signora " li è id h q g10 non so nulla", lei è evidente che ne sa tutto, ma lo incardina al self in un tondo perfetto di cui è impossibile dire se viene prima la bellezza o l'ironia, l'altezza o l'intelligenza, 11 biondo o la compostezza, il colore degli occhi o la limpidezza dello sguardo». Dopo avere incontrato la Stone, precisa il mensile, «hai le idee più chiare sul fastidio che ti procura la Marini quando si improvvisa giornalista politica contando sull'effetto-gamba: mediocre apparire di un inconsistente essere mediato da scarsa professionalità». EX DC, MAIALI E PROSCIUTTI. Il capolista per i popolari in Emilia Romagna, Beniamino Andreatta, ha inviato alla famiglia di Rocco Buttiglione (edu) un prosciutto di Langhirano, «a commento delle affermazioni rilasciate dal Buttiglione venerdì scorso in provincia di Reggio Emilia ("Popolari, come i maiali allevati per essere mangiati")». Con il prosciutto, Andreatta ha inviato a Buttiglione un biglietto: «Sempre pesante caro professore nei tuoi paragoni, come i filosofi tedeschi che hai studiato quando eri giovane, ma dalle nostre parti il maiale è un bene prezioso e non un oggetto di spregio». Il portavoce del edu, Walter Guarracino, ha così commentato la notizia: «Né a Piazza del Gesù, né a casa di Buttiglione sono arrivati prosciutti. Se dovesse arrivare sul serio, saremmo ben lieti di condividerlo con i poveri di Madre Teresa e speriamo che ci sia anche l'onorevole Andreatta a gustare una fetta di prosciutto con noi». [r. i.] Sharon Stone Sharon Stone

Luoghi citati: Caltavuturo, Emilia Romagna, Langhirano, Pollina, Reggio Emilia, Sicilia, Stoccolma, Termini Imerese