E' stato D'Alema a convincerlo

E' stato D'Alenili a convincerlo E' stato D'Alenili a convincerlo «Non intestardirti o avveleni il voto» A sinistra: il segretario del pds Massimo D'Alema A destra: Maurizio Gasparri di An le elezioni, fatto il governo la destra riversa tonnellate di fango sull'Eni, e revoca gli amministratori appena confermati. E allora sì che sui mercati internazionali si scatena il pandemonio...». Così, alla fine, Dini ha capitolato. Di nomine si riparla dopo le elezioni. «A questo punto non c'è fretta - ha commentato lui stesso ieri sera a Palazzo Chigi - abbiamo scoperto che sul piano giuridico, senza incappare nella prorogatio, c'è tempo fino al 15 maggio per riconvocare le assemblee e rinnovare i vertici». Già, ma nel frattempo qualcuno avrà pur vinto le elezioni. E se non sarà il centro-sinistra, è difficile pensare che, con il Polo vincitore, Dini proceda con il suo annunciato valzer di poltrone. Non ha forzato adesso, figuriamoci se potrebbe farlo dopo. «Lamberto, questa è la politica...», pare l'abbia infine persuaso il presidente della Repubblica Scalfaro, che pure lo aveva incitato a procedere subito con le nomine, garantendogli la sua copertura. Evidentemente, anche il diluvio di critiche piovute sul Colle in queste ultime ore dopo la sortita del Capo dello Stato sui rischi del presidenzialismo - ha convinto Dini a questo pur sofferto «paso doble». E a rimettere dunque via il decreto con le nomine: là, nel suo cassetto di Palazzo Chigi, insieme ai vecchi chiodi di Bonaldo Stringher...

Persone citate: Bonaldo Stringher, D'alema, D'alenili, Dini, Maurizio Gasparri, Scalfaro