L'incognita Di Pietro sul voto di aprile

Fini: se l'ex pm deve schierarsi, cerchi di farlo per i programmi e non per simpatia Fini: se l'ex pm deve schierarsi, cerchi di farlo per i programmi e non per simpatia I/incognita Di Pietro sul volo di aprile L'Ulivo: Berlusconi con le sue tv è come Goebbels ROMA. I poli, dati alla pari o quasi, combattono per conquistarsi il voto degli indecisi. Che sono quel 18 per cento incerto e confuso che deciderà le sorti del duello elettorale. Ma gli indecisi si raggiungono a domicilio soprattutto con le tv. E se l'Ulivo vede che il Polo utilizza quasi in esclusiva le tv private e pubbliche a sue favore, che può fare? Protesta e ricorre al garante per l'editoria e a Scalfaro. Insomma, agli arbitri perché ristabiliscano le regole del gioco troppo platealmente violate. «Certe reti di Berlusconi usano i media nella maniera cinica e sfrontata del ministro della propaganda nazista, Goebbels», è la denuncia del senatore della sinistra democratica, Stefano Passigli. «E' uno scandalo e un sopruso. Gli spot elettorali del Polo inondano i tg della Fininvest e della Rai - accusa Romano Prodi, capo dell'Ulivo -. Fanno un uso calcolato e aggressivo della comunicazione per catturare gli elettori indecisi e più deboli, quindi in gran parte teledipendenti». Se ne dovrà occupare il presidente della Repubblica al rientro in Italia. Ma c'è un fattore ancora più importante della tv che può spingere gli indecisi a spostarsi da una parte o dall'altra: è Antonio Di Pietro. Se avesse fondato un partito (secondo un sondaggio del Corriere detta sera) avrebbe potuto contare sul 24 per cento di voti sicuri e sul 28 per cento di probabili sì. L'ex magistrato non ha fatto in tempo a candidarsi ma potrà ugual- mente orientare i voti degli indecisi. Ha simpatie per il centro di Dini? Di Pietro non dovrebbe sentirsi lontano dalle nostre ragioni, sostiene il presidente del Consiglio che si augura che «questi sentimenti, se Di Pietro li ha in sé, possano anche essere espressi». Ma c'è chi sostiene (l'awocatodi Di Pietro, Vittorio D'Aiello) che Di Pietro sognerebbe, di fatto, di sostituirsi a Berlusconi alla guida del Polo, mantenendo al suo fianco Fini. Il cognato dell'ex magistrato, Gabriele Cimadoro (candidato del Polo e forse un po' interessato), conferma: «E' vero che se ci fosse una spaccatura del Polo (ripeto, una spaccatura) Di Pietro potrebbe prendere posizione al centro (ripeto, al centro) con al fianco la destra di Fini». Sembrano uscite studiate per mettere zizzania nel Polo e mettere in difficoltà Berlusconi. Detto in campagna elettorale per Fini tutto questo è imbarazzante. Così replica: «Leggo tante sciocchezze. Se Di Pietro si schiera, lo faccia su un programma, non in base alla simpatia». Ma, compiuto l'atto dovuto verso l'alleato Berlusconi, aggiunge (a beneficio di Di Pietro) che an non vuole essere coinvolta negli attacchi di Forza Italia: «I due poli sono coalizioni e c'è chi al loro interno ha espresso solidarietà, chi no e chi lo ha fatto meno». E, ancora a beneficio di Berlusconi, Fini aggiunge che ora conta dare la caccia agli indecisi piuttosto che cercare di «intercettare quel 2,3 per cento di elettorato di centro». Un avvertimento che serve a spingere Forza Italia a scegliere, tra l'altro, la via del presidenzialismo all'americana. E a rinunziare all'idea di un governo di tregua, nel caso le elezioni dessero una quasi parità ai duo poli. Su questa linea si sta formando un sorprendente asse Fini-Pannella. Con il capo radicale che corteggia Berlusconi e an (Gasparri) che corteggia lui («sostenga i candidati presidenzialisti del Polo»), Berlusconi continua a sfuggire agli abbracci di Pannella e si dedica ad attaccare il concorrente Prodi: «E' una bella carta di confezione messa intorno al solito pacco che è quello del pcipds». E l'odiato concorrente Dini: «Un brutto cappello di paglia di Firenze». Replica, a distanza, il presidente del Consiglio che ha constatato nell'anno del suo governo che «nel centro destra hanno preso il sopravvento le posizioni estreme, che non danno affidabilità e non garantiscono governi ragionevoli per il Paese. Il centro moderato e riformista vuole combattere le posizioni estreme e lo fa con l'Ulivo». [a. r.] Il Cavaliere: Prodi è una bella confezione ma nel pacco c'èilpds Il presidente del Consiglio Lamberto Dini mostra un ramoscello d'ulivo

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