L'uomo che non prende l'Aids

Gli scienziati Usa studiano il caso sperando di scoprire l'antivirus Gli scienziati Usa studiano il caso sperando di scoprire l'antivirus L'uomo che non prende l'Aids E . NEW YORK molto fortunato, Steve Crohn, newyorkese cinte immune. Nel suo organismo, evidentemente, c'è «qualcosa» che negli organismi dei milioni di punto una terapia, magari perfino un vaccino», dice Bill Paxton, un medico scozzese che lavora al E . NEW YORK molto fortunato, Steve Crohn, newyorkese cinquantenne e omosessuale dichiaratamente «incosciente». Tanto fortunato che da anni, nonostante la sua «promiscuità» e la sua totale mancanza di precauzioni, sfugge all'Aids. Il suo compagno, Jerry Greenwood, fu uno dei primi a contrarre il male e se ne andò nel 1982, quando l'Aids non aveva ancora neppure un nome e si parlava genericamente di «gay cancer». Da allora Steve ha continuato la sua vita (collabora alla redazione delle guide turistiche «Fodor»), ha incontrato nuovi partner, gran parte dei suoi amici sono stati portati via dal male, ma lui è rimasto miracolosamen- 60331> "" 9"771122"176003 te immune. Nel suo organismo, evidentemente, c'è «qualcosa» che negli organismi dei milioni di vittime che il terribile male ha fatto finora non c'era. Che cosa? Per scoprirlo i medici dell'Aaron Diamond Aids Center di New York le hanno tentate tutte. Hanno prelevato il sangue di Steve, cercato di infettarlo con l'hiv, il virus del'Aids, ed hanno visto che le sue cellule cd4 (quelle che sono state individuate come il terreno di caccia preferito del virus) resistevano senza scomporsi. Ma sul «perché» sono ancora nel buio. «Se riuscissimo a individuare cos'è che protegge Steve Crohn potremmo mettere a ORA LEGALE La notte scorsa è scattata l'ora legale, le lancette devono essere spostate in avanti di 60 minuti. L'ora solare torna il 27 ottobre. punto una terapia, magari perfino un vaccino», dice Bill Paxton, un medico scozzese che lavora al centro di New York. Ma in concreto, aggiunge, non hanno trovato nulla nel sangue di Steve che «facesse la differenza» e sono fermi alle ipotesi. Una il dottor Paxton la formula nel suo rapporto sul caso che uscirà nel prossimo numero della rivista «Nature Medicine». Forse, dice, c'entrano in qualche modo le «chemokine», sostanze biochimiche già individuate da tempo. Ma lui stesso aggiunge che si tratta di un'ipotesi «non molto forte», perché l'esatta funzione delle «chemokine» è ancora poco conosciuta. Steve Crohn si dice «molto commosso» dalla situazione in cui si è venuto a trovare e si sottopone di buon grado ai prelievi del suo sangue e a tutte le «esigenze» dei medici. L'idea che in questo modo stia contribuendo alla speranza di sconfiggere un giorno l'Aids, dice, lo rende fiero.

Persone citate: Aaron Diamond, Bill Paxton, Fodor, Jerry Greenwood, Paxton, Steve Crohn

Luoghi citati: New York, Usa