L'Fbi assedia i miliziani «senza Stato», si teme una Waco di Paolo Passarini

l/Fbi assedia i miliziani «senza Stato», si teme una Waco I gruppi armati di destra irrompono in campagna elettorale nel giorno della vittoria di Dole in California e del ritiro di Buchanan l/Fbi assedia i miliziani «senza Stato», si teme una Waco Un piccolo esercito asserragliato in una fattoria del Montana: non riconosciamo la legge WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Anche i miliziani hanno deciso di prendere la parola in campagna elettorale. Proprio ieri, mentre il candidato repubblicano Robert Dole celebrava il suo trionfo nell'ultima tornata di primarie di un qualche rilievo, in Montana continuava, da parte di un centinaio di uomini dell'Fbi, l'assedio di una fattoria dove sono asserragliate una dozzina di persone che rifiutano di riconoscere l'autorità dello Stato e persino di utilizzare i dollari. Appartengono a un gruppo chiamato «Freemen», uomini liberi, e fanno parte della galassia dei movimenti di miliziani che prosperano nel West e nel Nord, anche se la causa particolare di questa crisi appare più banale di quella di Ruby Ridge e di Waco. A Ruby Ridge era asserragliato, con la sua famiglia, Randy Weaver, accusato di aver venduto illegalmente armi. La morte di un poliziotto e l'uccisione, non sufficientemente motivata, della moglie e di un figlio di Weaver, furono il tragico bilancio di un'operazione mal condotta, costata un'enorme prezzo alla forze dell'ordine in termini di immagine. A Waco oltre 70 morti furono il bilancio di un'altra operazione molto criticata delle forze speciali, che volevano sgombrare il gruppo religioso dei Branch Davidians. Ma a Jordan, in Montana, non sembrano entrarci né la religione né le armi, anche se i Freemen sono senz'altro armati fino ai denti. Tutto è cominciato quando un tribunale di Billing ha messo sotto processo due esponenti del gruppo per emissione di assegni falsi e frodi varie. I due, LeRoy Schweitzer e Daniel Petersen, hanno proclamato in aula di non riconoscere lo Stato che li processava e i loro sodali, alcuni dei quali sono anch'essi imputati nel processo, hanno deciso di barricarsi con le loro famiglie in un ranch. La preoccupazione principale delle forze dell'ordine è quella di evitare un altro spargimento di sangue, la cui responsabilità, dati i precedenti, verrebbe quasi certamente attribuita a loro. Le conseguenze politiche di una simile conclusione sarebbero certamente gravi, perché il sentimento anti-statalista che cova in molte aree del Paese potrebbe esplodere. Ieri, al terzo giorno dell'assedio, gli uomini dell'Fbi non sapevano ancora cosa fare. La scontata vittoria di Dole nelle primarie di martedì, riguardanti California, Nevada e Washington, ha chiuso definitivamente la prima fase delle presidenziali. Anche l'ultimo avversario di Dole, Patrick Buchanan, ha gettato finalmente la spugna, riconoscendo una sconfitta ormai evidente a tutti da tempo. Ma, nel momento della vittoria, un serio dilemma turba la serenità di Dole: combattere in California oppure cederla in partenza a Bill Clinton. Il presidente uscente, in California, sopravanza Dole di 20 punti nei sondaggi. Combattere in California significherebbe per Dole spendere almeno 20 milioni di dollari della sua cassa per un risultato più che dubbio. Lasciar perdere e concentrarsi su altre parti significherebbe dare a Clinton un grosso vantaggio in partenza. Paolo Passarini Un'immagine dell'assedio di Waco dove i fanatici religiosi dei «Branch Davidians» sfidarono l'Fbi per settimane prima dell'assalto che costò 70 morti

Luoghi citati: California, Montana, Nevada, Washington