Vendite a picco in macelleria di E. St

Vendite a picco in macelleria Vendite a picco in macelleria In Italia calo medio del 40% Smentito il blocco degli ovini ROMA. Gli effetti di «mucca pazza» si fanno sentire pesantemente anche in Italia. Mentre l'Ismea, istituto che ha il compito di studiare i mercati agricoli, parla di flessioni delle vendite di carni bovine all'ingrosso del 2-5%, la Fiesa-Confesercenti segnala infatti «forti contrazioni» con una media del 40% e picchi negativi del 70-80%. «Occorre cominciare a pensare - ha dichiarato Roberto Micelli, presidente dei macellai Confesercenti - ad interventi di sostegno quali una proroga di 6 mesi dei termini di versamento delle imposte sui redditi, dell'Iva e delle ritenute fiscali e previdenziali. Occorrono poi iniziative promozionali su tutti i media e l'abbattimento dell'aliquota Iva sulla carne dal 16 al 10%». I macellai confermano invece l'aumento delle vendite di altri alimenti di origine animale: le carni bianche (+20%), i formaggi (+8%), il pesce ( + 8%). Su questi prodotti i prezzi cominciano a salire. Ieri si erano diffuse voci che il blocco delle importazioni di carni britanniche riguardasse anche gli ovini. Il ministero della Sanità si è affrettato a smentire, ribadendo che il blocco riguarda esclusivamente le carni bovine. Da segnalare, il sequestro di tre quintali e mezzo di carne angus proveniente dalla Gran Bretagna presso la ditta Iceberg di Oderzo (Tv), che li aveva importati a inizio marzo senza comunicarlo all'Usi locale. [e. st]

Persone citate: Roberto Micelli

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia, Oderzo, Roma