Dirottano un aereo «Portaci da Gheddafi» di E. St.
«Un messaggio di Dio per lui e Clinton» «Un messaggio di Dio per lui e Clinton» Dirottano un aereo «Portaci da Gheddaffi» Tre fratelli sauditi fanno atterrare in Libia jet egiziano con 152 persone IL CAIRO. Cinque ore di terrore a lieto fine per 152 persone sequestrate a bordo di un Airbus A-320 dell'Egypt Air, costretto ad atterrare a Tobruk, sulla costa mediterranea libica, dopo essere stato dirottato mentre era in volo tra la località turistica di Luxor, in Alto Egitto, e il Cairo. I pirati dell'aria, tre fratelli sauditi che avevano chiesto di potere incontrare il colonnello Gheddafi, sono scesi dall'aereo alcune ore dopo l'atterraggio, seguiti dai loro ostaggi, e si sono arresi alle autorità militari libiche. Sul primo aereo di linea egiziano sequestrato da undici anni a questa parte, quando un commando palestinese costrinse un volo ad atterrare a Cipro, c'erano 129 stranieri, tra i quali 54 canadesi, 30 giapponesi, 3 olandesi oltre a 16 egiziani e persone di altre nazionalità (nessuna italiana). Otto i membri dell'equipaggio, fra cui cinque hostess e i due piloti. Molti degli stranieri erano turisti, saliti a bordo durante la sosta a Luxor. 1 tre dirottatori, i fratelli Mohamed, Khaled e Ali Mohamed, si erano imbarcati invece a Gedda, prendendo posto in prima classe, e sono entrati in azione dopo lo scalo dell'aereo a Luxor, prima sosta del volo che avrebbe dovuto concludersi al Cairo. Un quarto d'ora dopo il decollo da Luxor, uno dei tre fratelli ha fatto irruzione nella cabina di pilotaggio, puntando una pistola contro il pilota e obbligandolo a far rotta su Tobruk, dove l'aereo è atterrato alle 16,05 locali (17,05 in Italia), secondo fonti egiziane diverse. I dirottatori si sono detti «sauditi della tribù di Barn Hilal» e hanno sostenuto di dover consegnare «mi messaggio di Dio al colonnello libico Gheddafi, al presidente Usa Clinton e al presidente egiziano Mubarak, per sollecitare la revoca del blocco imposto (da Israele) ai (territori) palestinesi e per trovare una soluzione al problema sudanese». I pirati dell'aria hanno inoltre affermato di «non voler far del male al presidente Mubarak, che lotta contro il terrorismo», e che possiedono informazioni sul fallito attentato contro Mubarak ad Addis Abeba del 26 giugno 1995. L'ambasciatore d'Egitto in Libia, Ahmad Wahdan, ha immediatamente fonnato una «cellula di crisi» insieme a responsabili libici per intavolare le trattative che, dopo tre ore, hanno consentito la positiva soluzione della vicenda. Da ricordare che la Libia è sottoposta dall'aprile 1992 a un embargo aereo e militare impostole dall'Onu per il suo rifiuto di consegnare due agenti libici accusati da Usa e Gran Bretagna di essere coinvolti nell'attentato aereo di Lockerbie (1988, 270 morti). [e. st.]
Persone citate: Ahmad Wahdan, Ali Mohamed, Clinton, Gheddafi, Hilal, Mubarak, Portaci
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