In cella il marito della Parisi

Buco di 70 miliardi, indagata una società del gruppo Ligresti Buco di 70 miliardi, indagata una società del gruppo Ligresti In cella il marito della Parisi Accusato di bancarotta fraudolenta MILANO. Giorgio Manenti, marito della soubrette Heather Parisi, e Fausto Rapisarda, manager della Sai e parente di Salvatore ligresti: sono questi i personaggi di spicco nell'elenco di 10 arrestati per concorso in bancarotta fraudolenta. Arresti eseguiti ieri dalla Guardia di Finanza su ordine del gip Giorgio Caimmi: a chiederli era stata la pm Nunzia Gatto che da mesi sta indagando sul fallimento della «EmmeciMagnetofoni Castelli». Una vicenda complessa che prende il via dalla trasformazione della «Emmeci» in una holding con tante società off-shore sparse nei paradisi fiscali di mezzo mondo: Isole Vergini, Panama, Curagao, Antille Olandesi. Un tempo impegnata nella produzione di registratori a nastro, la Emmeci si era ufficialmente trasformata in ima società di trading. Ma dietro questa attività di compravendita - secondo gli inquirenti - non c'era praticamente nulla. Una «scatola vuota» utile solo a pompare denaro. Settanta miliardi: questo il buco lasciato dalla Emmeci, dichiarata fallita il 30 luglio '93. Le indagini hanno poi scoperto passaggi di denaro da banche a società e poi ad altre società ancora; finanziamenti concessi dagli istituti di credito con fidejussioni di società incrociate tra loro (una faceva garanzia all'altra e viceversa, ma dentro non c'era nulla). Un meccanismo di «scatole cinesi» in cui avevano un ruolo fondamentale le società off-shore. E presidente di alcune di queste società era Giorgio Manenti: perciò è finito in carcere. Ma della sua attività la celebre consorte era all'oscuro: tanto è vero che il nome di Heather Parisi non compare neppure tra gli indagati (in tutto 31) dell'inchiesta. Un elenco da cui manca anche Salvatore Ligresti. Per il suo congiunto Fausto Rapisarda, già coin- volto nella vicenda Eni-Sai, sono invece scattate le manette. L'accusa è «bancarotta preferenziale» a favore della «Sopa Sefin», società del gruppo Ligresti: un reato che riguarda il creditore avvantaggiato rispetto agli altri; e la Sopa Sefm era creditrice della Emmeci per almeno 30 miliardi, versati quali finanziamento per un golf club, mai realizzato. Il gruppo Ligresti, però, respinge ogni coinvolgimento nel fallimento della Emmeci e sostiene di non essere stato avvantaggiato, bensì vittima di una truffa per almeno 100 rniliardi. Rapisarda, tra l'altro, aveva presentato una denuncia contro due amministratori di Sopa Sefin: il presidente Giuseppe De Simone e il consigliere delegato Carlo Berton (già sentito come teste al processo Eni-Sai e a Enimont). Ieri, assieme a Rapisarda, sono finiti in carcere anche loro. Ma il personaggio che, secondo l'accusa, ha avuto un ruolo centrale nella «sottrazione di fondi» dalla Emmeci è Alessandro Benedetti, cugino di Manenti e presidente del golf club fantasma. Lo hanno arrestato ieri a Nizza, dopo nove mesi di latitanza. Arrestati anche il suo collaboratore Valentino lotti, Vittorio Ferina, amministratore della Emmeci e Sergio Consonni, consigliere. La distrazione di capitali sarebbe continuata anche dopo il fallimento. E, assieme a questa, anche una sottrazione di documenti in modo da rendere ardua la ricostruzione dei passaggi di denaro. Le indagini non sono comunque finite: secondo la Finanza, nel dissesto della Emmeci «risultano implicate società di rilevante importanza nell'area milanese», [r. m,] In manette 10 persone coinvolte in un giro d'affari nei paradisi fiscali di mezzo mondo Heather Parisi con il marito Giorgio Manenti A fianco Ornella Muti e Lorella Cuccarmi

Luoghi citati: Antille Olandesi, Enimont, Isole Vergini, Milano, Nizza, Panama