Si fa ammazzare dalla donna che ama

San Francisco: la donna ha fatto fuoco dopo che lui, per 5 ore, l'aveva implorata: ti prego, spara San Francisco: la donna ha fatto fuoco dopo che lui, per 5 ore, l'aveva implorata: ti prego, spara Si fa ammazzare dalla donna che ama WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' stato un lungo assedio, durato più di cinque ore. Alla fine, solo il sequestratore era morto, ma non perché colpito dagli agenti delle squadre speciali. L'uomo si era fatto uccidere dal suo ostaggio, una donna, perché proprio l'amore non corrisposto per lei era stato la causa del suo folle gesto. E' successo vicino a San Francisco. Jociel Bulewin era stato licenziato l'anno scorso dalla merceria in cui lavorava e dopo un anno di rabbie, tormenti e desideri di vendetta, è ritornato ieri al «Contra Costa Trophy and Embroibery Shop» di Concord. Aveva con sé una pistola e con quella ha preso controllo del negozio e della sua proprietaria, Mary Mclntyre, la donna che dodici mesi prima l'aveva licenziato. Dentro il negozio, senza che Bulewin lo sapesse, era rimasto un altro impiegato, Maurice Jennings, che si è tenuto nascosto, ma ha potuto sentire quello che stava avvenendo. E' stato Jennigs a raccontare quello che era successo. Fuori dal negozio si erano schierati numerosi uomini delle Swat, i poliziotti specializzati delle squadre antisequestro, che aspettavano il momento opportuno, un varco per poter intervenire. Ma l'uomo non sembrava intenzionato a prendere contatto con loro, né ad intavolare una trattativa. Se ne stava dentro con la pistola e la donna. Gli uomini delle squadre speciali non sapevano cosa fare, preoccupati di pregiudicare il destino della donna con una mossa falsa. Passavano le ore e molti cominciavano ormai a temere il peggio, a prevedere una conclusione nel sangue. Ma a un certo punto, su un segnale di Jennings, i poliziotti sono entrati. Quando sono usciti con i due ostaggi liberati, sul pavimento del negozio era rimasto solo il cadavere di Bulewin. «Non sono stati gli uomini delle Swat a uccidere l'uomo ha dichiarato subito Jennings alla stampa -. Loro sono entrati e hanno trovato l'uomo già morto». Jennings ha poi raccontato quello che era successo, le cinque ore trascorse prigioniero di un incubo che sembrava non dover finire. Per gran parte di quel tempo, Bulewin non aveva fatto altro che scongiurare Mary Mclntyre perché gli sparasse. Continuava a metterle la pistola in mano, forzando le sue dita perché infilasse l'indice nell'occhiello del grilletto. Poi appoggiava la canna dell'arma alla sua tempia e implorava la donna di esplodere il colpo. La donna, terrorizzata, non voleva saperne e si rifiutava di impugnare la pistola. «Non posso farlo, non posso farlo», continuava a ripetere. Non voleva essere costretta a uccidere. Trovava la situazione, oltre che crudele, assurda. «Non posso uccidere, non voglio uccidere». Ma alla fine i nervi della donna hanno ceduto e finalmente il colpo è partito. Bulewin è morto sul colpo, «suicidato» dalla donna che amava. E' stato infatti Jennings a capire dalla conversazione che la ragione di quel gesto disperato era un amore non corrisposto. Ma tra non amare una persona e trovarsi ad essere responsabile della sua morte c'è una grossa differenza. Mary non voleva quella responsabilità, ma Bulewin non le ha lasciato alcuna scelta. Se non mi ami, uccidimi. E alla fine quell'assurdo desiderio è stato esaudito. Paolo Passarmi Teatro della tragedia il negozio della donna da cui l'innamorato respinto era stato licenziato circa un anno fa In America un uomo si è fatto uccidere dalla donna che lo aveva respinto come amante

Persone citate: Contra, Jennings, Mary Mclntyre, Maurice Jennings

Luoghi citati: Concord, San Francisco, Washington