la vendetta di Lubiana

Dopo l'inchiesta sulle foibe, episodi della seconda guerra mondiale Dopo l'inchiesta sulle foibe, episodi della seconda guerra mondiale la vendetta di Lubiana Dossier su «crìmini italiani nei Balcani» LUBIANA. Contromossa slovena in risposta alle inchieste romane sui crimini compiuti contro gli italiani dai soldati di Tito durante la seconda guerra mondiale. A Lubiana il ministro degli Esteri della vicina repubblica, Zoran Thaler, ha presentato il «Libro bianco sui rapporti diplomatici tra Italia e Slovenia» che contiene, tra l'altro, la copia di due documenti che fanno parte dell'archivio delle Nazioni Unite sui crimini di guerra. Sono due elenchi che si riferiscono ad atti compiuti da soldati italiani ai danni di cittadini jugoslavi. Nel primo di parla di assassinii, massacri sistematici, atti di terrorismo, internamento di civili in condizioni inumane, saccheggi, confisca dei beni e distruzione delle proprietà. Si tratta, secondo il documento riprodotto dal volume, di episodi avvenuti tra il 1942 e il 1943 in diverse località dell'attuale territorio sloveno tra cui Cromelj, Cernova e Semic. La lista degli accusati comprende sei appartenenti al corpo dei «carabinieri reali». La seconda Usta riguarda episodi avvenuti a Trieste nel dicembre del 1941 ai danni di cittadini italiani di etnia slovena. Anche in questo caso di parla di assassinii, massacri e torture di civili compiuti da cinque persone: un maresciallo e due brigadieri dei carabinieri, il comandante dell'Ovra (polizia segreta) a Trieste, e il comandante della difesa territoriale della città. Non mancano i nomi di alcune delle vittime dei crimini descritti dal documento. Ma non sarebbe finita qui: è stata anche annunciata l'imminente pubblicazione dei risultati dei lavori svolti in tre anni dalla commissione di storici che indaga sui crimini compiuti durante la seconda guerra mondiale. Il resto del libro, vale a dire la parte più consistente, contiene documenti che si riferiscono alla formazione dei confini tra Italia e Jugoslavia, dopo la seconda guerra mondiale, oltre a quelli che riguardano i beni degli esuli. Tra questi figurano i testi del memorandum di Londra, dell'accordo di pace di Pari¬ gi, degli accordi di Osimo del 1975 e di quelli di Roma del 1983, oltre alle intese che riguardano la storia degli attuali confini tra Slovenia e Italia. «Parte della politica italiana ha detto Zoran Thaler, autore della prefazione al volume - ten¬ de ad offuscare la sostanza della vertenza tra i due Paesi quando si tratta dell'avvicinamento della Slovenia all'Unione europea». Il ministro degli Esteri sloveno ha definito il «Libro bianco» la risposta documentata di Lubiana «ai tentativi di parte della politica italiana di mettere in dubbio gli accordi internazionali tra Roma e la ex Jugoslavia». In sostanza, secondo Joze Susmelj - ex console generale a Trieste, tra i curatori del libro le vertenze in atto tra i due Paesi anche sul fronte patrimoniale, come la questione dei beni abbandonati dagli esuli, sono state regolate da tempo, come dimostrerebbero i documenti riportati dal «libro bianco». [AdnKronos] li presidente sloveno Milan Kucan

Persone citate: Milan Kucan, Semic, Thaler, Zoran Thaler