Pensioni arrivano gli arretrati in Bot

Varato il maxi-decreto previdenziale: rimborsi per 22 mila miliardi e trattamenti più ricchi Varato il maxi-decreto previdenziale: rimborsi per 22 mila miliardi e trattamenti più ricchi Pensioni, arrivano gli arretrali in Bot Sospeso il contributo del 10% per chi ha già una cassa ROMA. Pagamenti sotto forma di Bot ai pensionati che li attendevano, sgravio fiscale agli aumenti di salario nei contratti d'azienda, pensione anticipata ai negozianti che chiudono bottega: c'è tutto quello che era stato annunciato, ed alcune decisioni attese da mesi, nel maxidecreto che il Consiglio dei rninistri ha approvato ieri sera. Il nuovo contributo previdenziale del 10%, che tante proteste aveva sollevato, slitta in avanti nel tempo in modo che il nuovo governo possa decidere che farne. A temporanea copertura delle nuove spese servirà la proroga del condono previdenziale a tutto il 1995. Pensionati. Dopo un anno e mezzo di rinvìi si applicano le due sentenze della Corte Costituzionale su integrazioni al rninimo e reversibilità. A suo tempo il governo Berlusconi le considerò un tiro mancino e alcuni economisti tornarono a domandarsi se sia lecito alla Suprema Corte scaricare così gravi oneri sullo Stato. Si dà ora il via al pagamento degli arretrati, che nella maggior parte dei casi sarà scaglionato in sei anni, in titoli di Stato a scadenza di 5 anni. Chi vuol realizzare il denaro subito potrà venderli, alle quotazioni che si formeranno sul mercato. Direttamente in contanti i soldi arriveranno solo a chi ha presentato ricorso, circa 40.000 persone. Nello stesso tempo l'Inps comincerà a pagare gli aumenti dovuti sulle pensioni mensili. La ventenza sulle integrazioni al minimo riguarda i pensionati che ricevono più di una pensione: tornerà ad essere corrisposta la somma mensile che fu tolta nel 1983, fino a un massimo di circa 300.000 lire. Anche sulle pensioni «di reversibilità», cioè agli eredi, tornerà l'integrazione al minimo. Sugli arretrati non si pagherà alcun interesse. La spesa totale per 10 Stato, man mano che i titoli verranno a scadenza, sarà di circa 22.000 miliardi. 11 contributo dei 10%. Una misura simile era stata già ideata dal governo Ciampi ma mai applicata a causa delle resistenze. Il governo Dini l'aveva pensata per dare una pensione pubblica obbligatoria a tutti quei lavoratori indipendenti che non ce l'hanno ancora; e i fautori del provvedimento ne sottolineano questo aspetto. Però, per far tornare i conti della riforma delle pensioni, l'obbligo di versare il 10% era stato esteso anche ai redditi non sottoposti a contribuzione dei professionisti che un sistema assicurativo ce l'hanno già. Il governo Dini ha preferito non prendere decisioni definitive. Per chi non ha nessuna copertura pensionistica i versamenti decorreranno dal 1° aprile; per chi ce l'ha dal 30 giugno. Aumenti (mondali. Da due anni e mezzo era in attesa la «decontribuzione», prevista (in tennini assai vaghi) dall'accordo sul costo del lavoro firmato sotto il governo Ciampi. La Confindustria era tornata spesso a sollecitarla; nei sindacati c'erano pareri divergenti, con la Cgil che era contraria e lo resta, come ha confermato ieri sera il segretario generale aggiunto Guglielmo Epifani. Un tentativo di introdurla nella legge finanziaria era stato bocciato dalle Carniere. La norma stabilisce che sugli aumenti salariali contrattati in sede aziendale i contributi previdenziali saranno ridotti dal normale 33% al 10%, o anche a nulla nel caso in cui siano destinati a fondi pensione integrativi. Lo sgravio non potrà però superare l'l% della retribuzione; per il '96 è previsto un costo di 80 miliardi. «Sono stati i sempre più numerosi rinnovi di contratti aziendali a determinare l'urgenza» sostiene Lamberto Dini. Condono. E' piuttosto estesa, e infatti se ne attendono 1950 miliardi, la nuova versione del condono previdenziale. Non c'è solo il prolungamento a tutto il '95 dei periodi sanabili ma di fatto un nuovo condono per gli evasori ancora non pentiti, a tutto il 31 maggio 1996. Per somme particolarmente grandi saranno possibili ampie rateizzazioni. Pensioni ai commercianti. Si dà attuazione alle norme annunciate già da tempo per concedere in un periodo di tre anni un «indennizzo» congruo, in attesa dell'età della pensione, ai commercianti che abbandonano l'attività per la crisi del settore. Stefano Lepri Condono previdenziale esteso al 1995 L'introito previsto è di 1950 miliardi I commercianti costretti a chiudere prima della pensione avranno un indennizzo Sugli integrativi aziendali i contributi passano dal 33 al 10 per cento aumentando gli stipendi L'Inps comincia a pagare le integrazioni dovute a chi ha due o più trattamenti CHI AVRÀ' I RIMBORSI Un milione di pensionati che sono interessati a due sentenze della Corte Costituzionale: la 240 del '94 (integrazione al minimo della seconda o terza pensione), e la 495 del '93 (pensioni di reversibilità) QUANTO AVRANNO I PENSIONATI Il monte complessivo dei rimborsi ammonta ad oltre 20 mila miliardi. I rimborsi saranno effettuati con titoli di Stato (non si sa ancora di che genere) che saranno comunque negoziabili. QUANDO ARRIVANO I RIMBORSI Non saranno corrisposti tutti subito, ma scaglionati nel giro di alcuni anni. Perl' assegnazione devono essere ancora decisi i criteri di precedenza. DI QUANTO AUMENTANO 1E PENSIONI Chi è interessato dalla sentenza 240 del '94 si vedrà aumentare la seconda e eventualmente terza pensione fino ad un massimo di 298.550 lire. Quindi un pensionato che oggi, per esempio, riceve una prima pensione al minimo, pari a 569 mila lire, arriverà a percepire, con l'adeguamento del secondo trattamento, circa 950 mila lire. I DIRITTI DEGLI EREDI Chi è interessato alla sentenza 495 del '93 avrà un aumento delle pensioni di reversibilità, da cui fino ad oggi veniva esclusa l'integrazione al minimo. CHE COSA CAMBIA PER I PENSIONATI QUARI RNon saranno ma scaglionatPerl' assegnazcora decisi i crSi dal

Persone citate: Berlusconi, Ciampi, Dini, Guglielmo Epifani, Lamberto Dini, Perl, Stefano Lepri

Luoghi citati: Roma