Leone, mio marito di Natalia Ginzburg

Leone, mio marito Leone, mio marito «Lui sapeva tutto di tutto era il contrario di me» ragionano bene. Io invece ragiono sempre male quando parlo. Di politica non ci capisco niente ed è triste. Quando mi provo a fare la recensione di un libro, dire delle cose con la logica, non mi vien fuori niente. Spero che non darà un'interpretazione frivola a questa cosa che ho scritto. Non mi è mai riuscito d'imparare la geografia, né la storia. Così ho una nebbia nel cervello per tante cose. Mi pare che finché non avrò visto chiaro in tutto, finché non saprò com'è fatta un'automobile dentro e com'è fatto un paese, cosa sono le compagnie SARO Micheli (...) Pavese dice che soltanto le lodi aiutano a scrivere, e le critiche non servono a niente: non è vero, ma c'è anche del vero: ma a me le sue critiche - riguardo al limite etico-sociale - hanno fatto un'impressione profonda. E' vero. Io ho questo limite. Non vedo come potrò liberarmene, ma so che dovrò liberarmene in qualche modo. Poi c'è un altro limite ed è la mia stupidità. Tante volte mi sento così stupida che non so come farò a scrivere. Tanti uomini che conosco, e anche qualche donna, dei ferrovieri, non riuscirò a scrivere niente di serio. Tutto questo discorso è un po' confuso ma spero che abbia capito lo stesso. Leone non era mio fratello. Era mio marito. Siamo stati insieme quasi sei anni. Abbiamo avuto tre figli (...) Leone era il contrario di me. Lui sapeva tutto, tutto di un paese, tutto di tutte le cose, come sono nella realtà. Però gli piaceva molto stare con me. Si divertiva a parlarmi. Siamo stati tre anni al confino, durante la guerra, e lui non aveva amici, non aveva nessuno con cui parlare, ma diceva che non gl'importava niente di non avere amici, perché io ero il suo amico, gli bastava, così siamo stati molto bene insieme. Molto felici insieme. Io ero felice ogni giorno. Quel tempo mi sembra tanto lontano. Quasi un'altra vita. Mi restano i bambini. Ma ci vorranno ancora molti anni prima che si possa parlare. Dieci, quindici anni. Io adesso ho 29 anni. Vorrei averne 45». Natalia Ginzburg Non potremmo darci del tu?

Persone citate: Saro Micheli