«Il Papa sta bene non ha il cancro»

Il portavoce del Pontefice: è r«ultima trovata» di un giornale spagnolo Il portavoce del Pontefice: è r«ultima trovata» di un giornale spagnolo «Il Pupa sta bene, non ha il cancro» «E sabato andrà a Siena» CITTA' DEL VATICANO. Il Pa- po ha un tumore maligno? Enne-imo allarme ed ennesima smentita del portavoce Navarro VaTs, che stavolta però sembra più infastidito del solito. Sarà parche la notizia, lo «scoop» in gergo giornalistico, arriva proprio dalla sua Spagna e per di più da un gesuita-giornalista, Pedro Miguel Lamet. Domenica sul quotidiano «Diario 16», Lame', ha riferito di voci insistenti all'interno della Curia che danno il Papa malato di tumore al solon, là dove venne operato nel 1992. Navarro Valls smentisce in mcdo deciso: oramai c'è quasi abituato ma si vede che ogni volta il fastidio e il disagio aumentano. Spiega che si tratta dell'«ultima trovata» di un giornalista che non cita la fonte. E aggiunge, per chiarezza, che «dal medico di Sua Santità sono autorizzato a dire che Giovanni Paolo II si sottopone regolarmente a periodici controlli clinici e che non presenta manifestazione alcuna di malattia neoplasica in atto». Questa volta dunque non basta la parola del portavoce; deve venire appoggiata dal parere di un luminare. Dalla Spagna, Lamet rincara la dose. «Ho una buona fonte ma non posso svelarla. Si tratta di una persona dell'entourage papale». E poi aggiunge qualche considerazione psicologica: «La salute di Giovanni Paolo II è un tabù; si dimentica però che è anche un uomo, un uomo pubblico e credo che come tale si possa parlare di lui e della sua malattia. Non è peccato parlarne. La realtà è forse un'altra: per un gruppo di persone il Papa è stato quasi mitizzato. Solo loro possono parlare di lui, mentre gli altri non possono farlo». Quanto alle prove, la cui mancanza è invocata da Navarro come segno di poca serietà, Lamet ha ima risposta pronta: «Da moi^ tempo Giovanni Paolo II appare molto sofferente e tutti possiamo no¬ tarlo, quando si affaccia dal balcone o quando viene ripreso dalla televisione». Ieri mattina, Navarro Valls ha avvalorato la sua dichiarazione sull'ottimo stato di salute del Papa con l'elenco dei prossimi impegnativi appuntamenti: il 30 marzo la visita a Siena rinviata per la febbre di due settimane fa; il giorno dopo la messa per la Domenica delle Palme e poi via ai riti della Settimana Santa, il Giovedì, la Via Crucis al Colosseo il Venerdì, la Messa nella notte di Pasqua e quella della Domenica 7 aprile. Per di più, la Sala Stampa vaticana ha diffuso sempre ieri il programma del viaggio a Tunisi, fissato al 14 aprile: un solo giorno ma un vero concentrato di impegni, e un modo per ribadire che, se il Papa non fosse in forma, non potrebbe muovere un passo. Eppure negli ambienti della Curia si mormora: non a caso Lamet parla di «voci insistenti»; quelle che si raccolgono qua e là in gran segreto, in una sorta di tam-tam conosciuto da tutti, confermano che Giovanni Paolo II non sta bene. Tempo fa ci si chiedeva se la malattia di cui il Papa è affetto non avesse l'assai profano nome di «complotto». Negli ambienti della Curia dei gesuiti, non si nasconde il fastidio per l'uscita di Lamet e si fa capire al cronista che, se il confratello spagnolo ha iniziato una vera e propria collezione di rivelazioni fasulle e smentite, la causa si trova in suoi «problemi psicologici» non meglio identificati. Lamet risponde così che il tumore «è un'ipotesi di lavoro logica» e non una verità assoluta. «Le risposte del portavoce aggiunge - non convincono nessuno: è questo atteggiamento che dà origine alle voci che ho raccolto, da professionista, negli ambienti della Curia romana». Luca Tornasi Nessun giallo sullo stato di salute del Papa

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