Sbarrate tette le frontiere

Sborrate tette le frontiere Sborrate tette le frontiere Via libera soltanto per il latte Evitata una catastrofe economica BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Divieto totale delle esportazioni di carni bovine e derivati e nomina di un «ristretto gruppo di luminari della scienza veterinaria» per studiare tutte le possibili conseguenze della malattia delle mucche pazze, e i metodi per farvi fronte. Sono le decisioni che il Comitato veterinario dell'Unione europea ha consigliato ieri alla Commissione, e che l'esecutivo comunitario approverà formalmente domani. L'annuncio è stato dato ieri sera da Franz Fischler, commissario per la politica agricola europea. L'elenco dei prodotti la cui esportazione dalla Gran Bretagna è totalmente vietata fino a nuovo ordine è lungo: «bovini vivi, sperma, embrioni, carni macellate, prodotti derivati da manzi e vitelli, compresi quelli destinati ad uso farmaceutico, medico e cosmetico». La Commissione spera così di por fine al panico che ha afferrato i consumatori, facendo crollare le vendite di carni sui mercati di tutta Europa, e provocando addirittura un drastico scivolone della sterlina (la moneta inglese si è ripresa quando il governo ha annunciato che non procederà all'abbattimento di tutti gli 11,8 milioni di bovini del Paese). La decisione di Bruxelles ha mandato su tutte le furie il premier britannico John Major che ha subito telefonato al commissario europeo Jacques Santer ottenendo per oggi un incontro tra gli esperti inglesi e il Comitato veterinario: «E' tutto assurdo - ha esclamato Major -. Non c'è alcun nesso tra malattia delle mucche e dell'uomo e ve lo dimostreremo». Dal blocco dell'export sono comunque stati esclusi il latte vaccino e i prodotti derivati, «perché nessuno scienziato ha mai detto che rappresentino alcun pericolo». La precisazione è importante, perché latte e latticini rappresentano una voce assai più consistente della carne nel bilancio del Regno Unito. L'abbattimento di 4,5 milioni di vacche lattifere, cui il ministro britannico dell'Agricoltura Douglas Hogg aveva pensato, avrebbe provocato infatti un buco di 14 mila miliardi nella bilancia commerciale britannica, tagliando dell'I % il prodotto interno lordo, in un momento già difficile per l'economia inglese. Le autorità di Londra dovranno «presentare alla Commissione un rapporto ogni due settimane sulle misure adottate» contro la malattia. Secondo Fischler queste misure, come il divieto all'export, «dureranno finché la scienza non ci permetterà di dire che possono essere abrogate». Il Commissario ha inoltre precisato che sono vietate «per il momento» anche le esportazioni verso Paesi extra-comunitari, una notizia che certo non ha fatto piacere agli inglesi. La Germania aveva deciso di bloccare lo importazioni di carni bovine anche dalla Svizzera, ma la decisione della Commissione non colpisce quel Paese perché, ha spiegato il commissario, «la situazione svizzera non è paragonabile a quella del Regno Unito» (sono stati individuati «solo» 200 capi malati su 12 mila). Cinque Paesi, tra cui l'Italia, avevano chiesto di imporre alla Gran Bretagna l'abbattimento di tutti i capi «venuti a contatto» con le vacche malate. Ma la Commissione ha rifiutato. «Non è che tutti i bovini britannici siano diventati bombe ambulanti», ha detto Fischler, ricordando che l'obbligo di abbattere e bruciare gli animali malati «esiste già dal 1989». Le carni degli animali sani, dunque, continueranno ad essere acquistate dalla Comunità, ma «saranno messe in deposito, non immesse sul mercato», almeno finché la scienza non avrà dimostrato che sono innocue. Il commissario, criticando il governo britannico per non aver informato per tempo la Commissione degli ultimi risultati scientifici, ha comunque ribadito che attualmente «non ci sono prove né a favore, né contro» la possibilità di contagio umano. In verità la Commissione ha voluto evitare alla Gran Bretagna una catastrofe economica, anche se per ora non si parla di aiuti comunitari. «Non bisogna dimenticare due cose - ha concluso Fischler -: che il mercato delle carni è già crollato verticalmente in Gran Bretagna, e che non giova a nessimo farlo crollare in tutta l'Unione europea». Fabio Squillante

Persone citate: Douglas Hogg, Fabio Squillante, Fischler, Franz Fischler, Jacques Santer, John Major