Major grazia quattro milioni di mucche di Fabio Galvano

Un team di scienziati esclude «rischi gravi». I laboristi: spregio colposo della salute pubblica Un team di scienziati esclude «rischi gravi». I laboristi: spregio colposo della salute pubblica Major grazia quattro milioni di mucche E l'Europa non impone l'ecatombe LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'Inghilterra fa muro. Forte del parere dei suoi scienziati, gli stessi che la settimana scorsa avevano ventilato il timore di un nesso fra vacche pazze e morbo di Creutzfeld-Jakob, il governo inglese ha deciso di replicare al panico con la fermezza; e mentre a Bruxelles prendeva forma un divieto comunitario alla carne bovina delle isole britanniche, il ministro della Sanità Stephen Dorrell ha dissipato ai Comuni ogni ipotesi di una soppressione in massa delle mandrie. Il rischio, ha detto, è «estremamente basso»; «Il comitato scientifico non ritiene che misure aggiuntive siano giustificate in questa fase». Anche se la situazione «sarà tenuta sotto controllo». E' la grazia per milioni di mucche; ma anche un robusto tentativo di salvare una fiorente industria e di scongiurare le catastrofiche conseguenze che lo sterminio - nelle ultime ore si ipotizzava l'uccisione di 4 degli 11 milioni e 800 mila capi - avrebbe comportato. E' anche il rifiuto di cedere alla piazza e al compromesso politico. Se è il parere scientifico che deve essere seguito, ha detto Dorrell, questa è la strada da seguire. 113 esperti, che durante il weekend hanno affrontato presso Londra una maratona di 40 ore, concludono infatti il loro rapporto affermando che «se tutti i divieti e le raccomandazioni sono osservati, qualsiasi rischio collegato alla Bse attraverso il consumo di carne o prodotti bovini è presumibilmente estremamente basso». Il mondo scientifico, insomma, vede somiglianze fra l'encefalopatia spongiforme delle vacche e una nuova varietà del morbo di "reutzfedt-Jakob che ha ucciso dieci persone (e altri due casi sospetti sono venuti alla luce ieri). Ma insiste che un eventuale rapporto di causa e effetto può soltanto risalire a un contagio avvenuto prima del 1989, quando i mangimi con scorie animali furono proibiti. Di qui l'iniezione di fiducia per dire che la carne di oggi non è a rischio, soprattutto se si escludono dal mercato certe interiora. Il ministro dell'Agricoltura Douglas Hogg ha detto che il governo non esiterà ad adottare «altre misure», e giudica quelle disposte dall'Unione europea «non giustificate». Ma se la situazione è sotto controllo che bisogno c'era di creare allarme con l'annuncio di mercoledì scorso? Il governo ha un bel fare muro, ma l'opinione pubblica resta scossa. Dopo McDonald's, altre due catene di fast food - Wimpy e Wendy - hanno rinunciato all'uso di carne inglese per i loro hamburger (anche se taluni «aficionados» del «Big Mac» hanno protestato per la scomparsa del loro panino preferito in attesa che la McDonald's riceva le nuove forniture di carne olandese). Altre scuole hanno detto di no alla carne bovina, sebbene il governo - forte del parere scientifico - abbia annun- ciato che i bambini non corrono rischi particolari, come non li corrono donne incinte e pazienti d'ospedale, e abbia rifiutato di emanare direttive sulle mense scolastiche. Tanto è bastato perché i laboristi inscenassero un attacco politico che è apparso fuori luogo e controproducente. «La fiducia del pubbhco era appesa a un filo e ora è crollata», ha detto Harriet Harman, portavoce dell'opposizione in tema di Sanità. E sebbene Dorrell abbia deciso di potenziare il gruppo di sorveglianza del morbo di CreutzfeldtJakob, e Hogg abbia deciso che per eccesso di prudenza l'intera testa dei bovini dovrà essere scartata (ad eccezione della lingua), la Harman ha parlato di «spregio colposo della salute pubblica», accusando dei mali bovini il «dogma della deregulation» di thatcheriana memoria. Si è presa - epiteto quanto mai adatto all'occasione - della «stupida vacca» da un elegante deputato conservatore; ma dopo le immediate scuse ha ripreso le invettive. Quello di ieri doveva essere un esercizio di responsabilità e di fiducia, verso il Paese e verso il mondo. Se l'obiettivo è stato colto resta da vedere, ma è perlomeno dubbio, con i carichi inglesi bloccati in mezzo mondo e l'Europa - il tema è destinato a riaffiorare venerdì dietro le quinte di Torino - delusa dalla battuta d'arresto di Londra e decisa a prendere le distanze dalle vacche pazze. Fabio Galvano Due allevatori nel mercato semideserto di Carlisle, in Scozia

Persone citate: Carlisle, Douglas Hogg, Harman, Harriet Harman, Hogg, Sanità Stephen

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Inghilterra, Londra, Scozia, Torino