Crowning Classic con le ali di Angelo Conti

Exploit dell'americano di scuderia italiana: pagato 37 milioni da puledro, ha già guadagnato 20 volte tanto e vale circa 2 miliardi IPPICA Exploit dell'americano di scuderia italiana: pagato 37 milioni da puledro, ha già guadagnato 20 volte tanto e vale circa 2 miliardi Crowning Classic con le ali Re del Costa Azzurra a tempo di record TORINO. Quest'anno nessuno al mondo è meglio di lui. Crowning Classic ha nobilitato nel migliore dei modi la sua vittoria nel Gran Premio Costa Azzurra a Vinovo: ha demolito i record della corsa e della pista e segnato la miglior prestazione mondiale stagionale, un primato che l'ippodromo torinese non aveva mai potuto vantare. Addirittura sbriciolato il precedente limite vecchio di tre anni: l'aveva segnato Columnist, uno sfortunato cavallo poi perito in un incidente stradale, con la media di l'I3" netti al km. Per dare un'idea della velocità realizzata ieri da Crowning (un miglio coperto in 1 '55"3, cioè sul piede di 1 ' 12" 1 ) e dell'evoluzione del trotto può essere utile un paragone con il grande, indimenticabile Tornese che nel '62, poco dopo l'inaugurazione delì'im- pianto di Vinovo, vinse una prova per indigeni in l'20" al km. Ripetendo quella pressione, comunque eccellente in quegli anni, il leggendario «sauro volante» sarebbe finito esattamente 100 metri dietro al vincitore di ieri. Un abisso. Crowning Classic ha segnato anche il suo limite personale (era l'12"4 realizzato a Napoli, giungendo terzo nel Freccia d'Europa '95) e ha così coronato un'excalation davvero unica. Appena sei mesi fa, il baio della milanese scuderia Ciak era infatti soltanto un modesto cavallo da corse Tris. Pagato appena 24 mila dollari (all'età di un anno e mezzo) durante un'asta negli Usa, Crowning si era rivelato puledro piuttosto svogliato, fermato a 2 e 3 anni da molti contrattempi. Pazientemente atteso dai driver e allenatori Walter e Mauro Baroncini, Crowning è così esploso a 4 anni, prima vincendo nel novembre '95 il Premio Di Capua a San Siro e poi ripetendosi a sorpresa nel G.P. delle Nazioni ancora a Milano, una consacrazione definitiva. Dopo aver fallito un tentativo sulla pista di Parigi Vincennes (una galoppata durante la caotica partenza coi nastri), Crowning aveva vinto quest'anno a Firenze (il Ponte Vecchio) e poi a Nizza, nel Criterium de Vitesse di due settimane fa. Ora Crowning guadagna in carriera più di 720 milioni, circa 20 volte il prezzo del suo acquisto, e ha un valore commerciale - considerate anche le prospettive come stallone - stimabile intorno ai 2 miliardi. Un altro primato l'hanno segnato ieri anche i circa 6 mila spettatori che hanno giocato, nelle dieci corse in programma, oltre 700 milioni, circa 200 in più del precedente primato. Chiuso il capitolo dei record, va detto che la corsa è stata piuttosto monotona, con Crowning deciso in partenza a strappare il comando al velocissimo Lender Hanover e poi anche fortunato per la rottura del francese Derby du Gite, avviatosi anche lui come un fulmine ma incapace di mantenere il trotto sulla prima curva. Di lì in poi è stata solo una marcia di trasferimento, scandita però da parziali mozzafiato, sino in retta d'arrivo dove il driver Mauro Baroncini ha sollecitato il suo allievo, vincendo per... distacco. Secondo è rimasto Lender Hanover, di misura avanti a Toss Out, risalito gradualmente, e Bullville Victory, costretto a correre sempre in seconda ruota. Quinta la torinese Romina Ok, dignitosa ed elegante valletta di un cavallo che ieri aveva le ali. Angelo Conti Crowning Classic, guidato da Mauro Baroncini, non ha solo vinto a Vinovo ma ha anche demolito : il record della corsa con la miglior prestazione mondiale, stagionale

Persone citate: Di Capua, Hanover, Mauro Baroncini, Romina Ok, Victory