Rischia di perdere gamba e braccio di Angelo Conti

Colpito alla testa dal tacco a spillo d'acciaio è in prognosi riservata alle Molinette Colpito alla testa dal tacco a spillo d'acciaio è in prognosi riservata alle Molinette Rischia di perdere gamba e braccio Dopo la lite col travestito «Una reazione di inaudita violenza, provocata da un atto di intolleranza e di inciviltà». I poliziotti del vicequestore Filippo Dispenza hanno ricostruito ogni particolare della colluttazione scoppiata giovedì sera davanti ad una panetteria di via Sospello quando un gruppo di ragazzi ha apostrofato duramente un travestito, che ha reagito colpendo con il tacco a spillo di una scarpa uno dei giovani, ora ricoverato alle Molinette in prognosi riservata e con braccio e gamba paralizzati, forse per sempre. Gli uomini del Nucleo Prevenzione della questura hanno intanto ritrovato il «corpo del reato», una massiccia scarpa da donna nera, marca «Ideadonna», numero 43, con fregi e tacco a spillo d'acciaio. Apparteneva a Gabriele Reinero detto «Sonia», 22 anni, travestito, incensurato, via Bibiana 103, fermato dagli agenti per tentato omicidio ed ora al carcere delle Vallette, reparto maschile. Alle Molinette, nel reparto di Neurochirurgia del professor Carlo Alberto Pagni, c'è invece Davide N., 18 anni a luglio, qualche piccolo problema in passato con le forze dell'ordine, operato d'urgenza al cervello per la rimozione di coaguli e frammenti d'osso, ed ancora in prognosi riservata per la sorte del braccio e della gamba sinistra, i cui terminali nervosi cerebrali sono stati lesi dalla tacchettata. Si è intanto appreso che «Sonia» si era recata nella panetteria di via Sospello insieme ad un amico, Massimiliano Catalano, 24 anni, via degli Abeti 10. Anche la sua testimonianza è servita a fare luce sull'accaduto: «Eravamo in panetteria, sono entrati due ragazzi e due ragazze che hanno cominciato ad insultarci. Allora noi siamo usciti e quei ragazzi hanno cominciato a tirare sassi, poi uno di loro ha affrontato Sonia e gli ha strizzato con violenza il seno sinistro. C'è stata lotta, quel ragazzo è caduto per terra». Anche Gabriele alias Sonia, ar¬ restato soltanto sabato dopo due giorni di fuga, ha reso una testimonianza analoga: «Quel ragazzo mi ha afferrato il seno, dopo innumerevoli altre angherie. Ho reagito per difendermi». La sua versione è stata confermata da un referto medico che ha evidenziato «piccoli ematomi» sul corpo del tra- vestito. Dalle indagini condotte dalla polizia è intanto emerso che, in passato, ci sarebbero stati numerosi altri episodi di insofferenza nei confronti del travestito, oggetto di insulti e di altri lanci di pietre, per strada ed ai giardini pubblici. I rapporti fra Sonia ed un gruppetto di giovani del quartiere si era fatto sempre più teso. Fino all'ennesimo episodio di insofferenza dell'altro giorno che ha provocato la comunque esagerata reazione del travestito che ha colpito il ragazzo con grande violenza, così da provocargli una ferita di addirittura sei centimetri di diametro. Una lesione gravissima, con perdita di materiale cerebrale, che senza gli immediati soccorsi e l'intervento d'emergenza avrebbe potuto anche essere mortale. Angelo Conti «Sonia»: mi insultava e toccava, mi sono difeso A sinistra: Gabriele Reinero, detto «Sonia» A destra: il tacco usato per colpire Sotto: il ferito, Davide N.

Persone citate: Carlo Alberto, Davide N., Filippo Dispenza, Gabriele Reinero, Massimiliano Catalano, Pagni