«Preferisco vivere» Bentornato Dreyfuss

Alla vigilia dell'Oscar parla l'attore di «Goodbye Mr. Holland» Alla vigilia dell'Oscar parla l'attore di «Goodbye Mr. Holland» «Preferisco vivere» Bentornato Dreyfuss ROMA. Non sa suonare nessuno strumento e non sa leggere la musica, ma in «Goodbye Mr. Holland)) interpreta il ruolo di un appassionato compositore divenuto insegnante per forza. E' l'ultima sfida combattuta e vinta da Richard Dreyfuss, 48 anni di cui 39 spesi sul set, protagonista di film notissimi come «American graffiti», «Incontri ravvicinati del terzo tipo», «Lo squalo» e «Goodbye amore mio» che gli ha portato nel '77 l'Oscar come migliore attore protagonista. Quest'anno Dreyfuss, nato a BruviVlyn e cresciuto a Beverly Hiils, attore dalla vita spericolata che oggi ha trovato il suo equlibrio esistenziale, è di nuovo vicino alla preziosa statuetta. I suoi avversari sono Massimo Traisi, Nicholas Cage, Sean Perni; Anthony Hopkins. Stanotte Dreyfuss ha l'occasione di entrare nel ristretto club degli attori che hanno vinto due statuette con due sole candidature: Sally Field, Vivien Leigh. Che effetto le farebbe un secondo Oscar? «Sono terribilmente gratificato dalla nomination e sarei felicissimo di vincere. Non credo che ci siano attori indifferenti a una simile gratificazione. Naturalmente so che l'Oscar non sconvolgerebbe la mia esistenza, ma se lo avrò vivrò di certo una serata eccezionale, come la prima volta». Si è identificato nel personaggio di Mr. Holland? «Per alcuni aspetti sì, ma per altri no. A differenza di lui, io vivo la vita che voglio dall'età di 9 anni. Anzi, recitare per così tanto tempo ha provocato in me, a un certo punto, una specie di crisi: sono sempre stato molto ambizioso, ma 4 o 5 anni fa ho perso questa ambizione e con essa lo stimolo a continuare. Non volevo fare più l'attore, poi è arrivata questa proposta e ho cambiato idea». Che rapporto ha con la musica? «Nella mia famiglia non è mai stata data grande importanza alla musica. Io sono cresciuto con il rock e sono stato un grandissimo fan dei Beatles. Dopo il loro scioglimento non ho più ascoltato musica rock. Ricordo bene la morte di John Lennon, ne rimasi scioccato, ma non quanto mia sorella». E' stato difficile diventare Mr. Holland? «Nel film "Competition" avevo interpretato il molo di un pianista e siccome il regista voleva inquadrare le mie mani sulla tastiera, avevo dovuto imparare a suonare. Nella vita reale, anche se non ho mai studiato musica, ho avuto l'occasione di dirigere per 6 volte la Phenix Pop Orchestra. Del film, co- munque, mi ha attratto il tema principale, il fatto che il protagonista, a un certo punto della storia, riesca a capire che la sua vita è un dono, e questo in un mondo in cui tutti sono convùiti che la propria esistenza non sia quella che meritavano». Oltre a parlare dell'insegnamento, il film affronta il problema dell'abolizione delle arti nelle scuole americane. «E' vero: stiamo negando alle nuove generazioni la possibilità di crescere con una cultura generale che comprenda anche lo studio delle arti. Finora non ci si era molto preoccupati della cancellazione di questi corsi, ma il film ha risvegliato l'interesse verso il problema e molti genitori sono stati indotti a riflettere». Oggi è padre febee di tre figli, un attore affermato, un uomo tranquillo. Ma la sua vita non è stata sempre così. «Si, sono stato molto diverso da come vi appaio oggi, anche se forse sono meno equilibrato di quanto può sembrare. E' molto facile perdere la stabilità: a me è accaduto. Ero molto ambizioso, sentivo di dover assolutamente dimostrare il mio valore, allora ho cominciato a prendere stupefacenti, a fare il provocatore. Poi noll'83 ho avuto un incidente automobilistico, sono stato arrestato, e dopo è nato il mio primo figlio. Così ho cominciato a pensare e adesso ognuno dei miei tre figli rappresenta una valida ragione per stare sulla terra». Fulvia Capraa? «Ero molto ambizioso, mi drogavo, facevo il provocatore. Poi l'arresto e la nascita di mio figlio: allora ho deciso di restare sulla terra» Richard Dreyfuss in una scena del film «Goodbye Mr. Holland» per il quale è candidato all'Oscar come migliore attore

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