Franca Rame via da quella chiesa

Rovigo: un parroco invita l'attrice a esibirsi in parrocchia, scoppia la polemica Rovigo: un parroco invita l'attrice a esibirsi in parrocchia, scoppia la polemica Franca Rame via da quella chiesa E stasera «Mistero buffo» a Milano per i 70 anni diFo MILANO. Compleanno con censura. Per Dario Fo che ieri ha compiuto 70 anni e Franca Rame, sua compagna nella vita e sulla scena, la storia continua a ripetersi. Il loro «Mistero buffo» ancora una volta, non piace alla Chiesa e la notizia, ieri, arriva proprio assieme alla torta con le candeline. E' accaduto in provincia di Rovigo, dove Franca Rame era stata invitata da un parroco a interpretare nella chiesa di Sariano la parte di Maria sotto la Croce tratta appunto dal lavoro teatrale firmato da Fo nel 1969. Ma nel Veneto cattolico lo spettacolo che doveva essere rappresentato la Domenica delle Palme è stato definito «una mistificazione storica e uan parodia religiosa» da un altro sacerdote, monsignor Ferdinando Frison, che ritiene sacrilega una rappresentazione sul sagrato. Chiesa o teatro? A questo punto sarà la Curia a dover decidere la sorte dello spettacolo che questa sera andrà in scena al Lirico di Milano, nella ver¬ sione integrale della prima edizione, in occasione della festa benefica dedicata a Dario Fo. Con il beneplacito di Giorgio Strehler, uno dei maestri dell'attore settantenne e pluricensurato, la festa accoglierà amici di Fo e della Rame (fra gli altri, salirà sul palco anche Adriano Celentano) e l'incasso sarà devoluto a Telefono Azzurro. «Che vuole che dica - è il commento di Franca Rame - il Veneto mi ha chiuso le porte in faccia più di una volta. Nel '91 mi vietarono il teatro di Rovigo per lo spettacolo "L'eroina", sulla tragedia della tossicodipendenza vista dalla parte delle madri. L'anno scorso, poi, censurarono "Sesso? Grazie, tanto per gradire", trattò dal libro di mio figlio Jacopo. Un testo per nulla volgare e, anzi, adatto ai ragazzi. Ora capita di nuovo con "Mistero buffo". E' una battaglia contro di me. Dario non c'entra». «Terribile - dice invece Dario Fo - questo testo è di un eccezionale rigore. Quando lo proposi per la tv, tre vescovi furono incaricati di vederlo prima della messa in onda e l'approvarono. E' tratto da spettacoli popolari medievali, è stato recitato in molte altre chiese non sconsacrate». E allora, Fo, come si spiega questa reazione? «Ci sono i bacchettoni anche nella Chiesa, sono gli integralisti. E' vero che il tema della Madonna che rifiuta il sacrificio è sempre stato usato anche da movimenti vicini all'eresia, però fa parte anche della nostra letteratura. Vuol dire che i testi che ho posto sul palcoscenico sono vivi. Del resto hanno causato il rogo a centinaia di giullari. C'è ancora una grave mancanza di sottigliezza per chi legge e va a teatro. Per me è l'ennesima provocazione. Anzi, credo proprio che questa sera farò recitare a Franca quel monologo». Olga Pisciteli: Per la festa benefica dedicata a Dario Fo che si terrà stasera al Lirico di Milano Franca Rame reciterà il monologo censurato

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