Un giallo in Nicaragua sul fondatore di Saman

Un giallo in Nicaragua sul fondatore di Saman «Cardella in manette»: ma la polizia smentisce Un giallo in Nicaragua sul fondatore di Saman PALERMO. Un giallo dietro la notizia che il giornalista Francesco Cardella sarebbe stato arrestato in Nicaragua per possesso di un falso passaporto. Confermati, in alcuni ambienti italiani, viene smentita sia dall'ambasciata italiana a Managua, sia dalla polizia nicaraguense. Condannato l'anno scorso per varie irregolarità della comunità terapeutica Saman, da lui fondata con il sociologo e giornalista torinese Mauro Rostagno, assassinato a Val d'Erice a dieci chilometri da Trapani otto anni fa in un agguato di stampo mafioso, Cardella aveva patteggiato la pena di un anno e otto mesi. Rostagno probabilmente fu ucciso da spacciatori di droga. Nell'inchiesta sulle irregolarità erano state coinvolte anche la compagna e la figlia maggiore di Rostagno. Una gran barba grigia, l'aria ascetica, la battuta pronta e un passato anche di editore di porno-pubblicazioni, Cardella in Nicaragua avrebbe preso alloggio in un'elegante residenza con giardino sulle alture di Managua, la zona più esclusiva della capitale. Secondo indiscrezioni, stava collaborando nella campagna elettorale di Francesco Card a Alvaro Robelo, esponente della destra ed ex ambasciatore nicaraguense a Roma. Una circostanza che non farebbe escludere un intrigo poliziesco-politico dietro l'arresto. E con la politica, del resto, il «santone» della comunità Saman ha confidenza da tempo, specie per la sua amicizia con Bettino Craxi e il suo establishment a Milano, negli anni rampanti del leader socialista. E il pool Mani pulite indaga da qualche tempo per accertare se Cardella abbia davvero messo a disposizione dell'ex presidente del Consiglio, mesi fa, un Executive jet per un suo viaggio-lampo clandestino da Hammamet in Italia e immediato ritorno in Tunisia. A Craxi, quando da presidente del Consiglio visitò il museo garibaldino di Salemi e Calatafimi dove c'è la scritta famosa «Qui si fa l'Italia o si muore», Cardella offrì la sua Rolls Royce bianca. Di recente si era riparlato di Francesco Cardella per affari della comunità Saman in Somalia dove un suo collaboratore avrebbe anche curato l'acquisto di due dragamine. Antonio Pavida Francesco Cardella