La Rivoluzione del Dollaro di Franco Pantarelli

Contro i diabolici contraffattori libanesi. Ma i vecchi biglietti restano validi Contro i diabolici contraffattori libanesi. Ma i vecchi biglietti restano validi La Rivoluzione del Dollaro Troppi falsi, cambia il taglio da 100 NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Da oggi è in circolazione il nuovo biglietto da 100 dollari. Questa mattina la Federai Reserve comincerà a distribuirlo alle banche, queste lo useranno per pagare i loro clienti e in breve tempo, si prevede, nelle tasche degli americani il popolare «C note» (come vengono comunemente chiamati i 100 dollari) non avrà più il ritratto di Benjamin Franklin al suo centro. Naturalmente il più immaginativo dei «padri fondatori» sarà sempre lì, ma il suo faccione sarà un po' più grande e un po' spostato verso sinistra. E' il più consistente cambiamento imposto a una banconota americana da almeno 60 anni a questa parte ed è stato reso necessario dalla battaglia che la Federai Reserve sta combattendo da anni contro il «Supernote», come viene chiamato il biglietto da 100 dollari falso che viene prodotto in Libano e che è pressoché perfetto. Ci sono solo tre piccoli difetti, dicono gli specialsti, e sono annidati nell'occhio destro di Franklin e nel suo labbro superiore. Ma sono talmente impercettibili che la prima volta in cui un esemplare del «Supernote» arrivò nelle mani degli esperti della Federai Reserve fu considerato «genuino»; e che perfino le macchine della medesima Federai Reserve usano «segnalarlo» come contraffatto, ma assieme ad altre banconote che poi risultano vere. Il nuovo biglietto dovrebbe garantire che almeno per un certo tempo quei «maledetti artisti libanesi», come dice un tecnico americano, abbiano difficoltà a imitarlo. Non solo per le diverse dimensioni e la differente posizione del ritratto di Franklin, ma anche per vari altri «dispositivi» che vi sono stati inseriti. Fra questi, una cifra del numero di serie stampata con un inchiostro speciale che, a seconda dell'angolazione con cui la nuova banconota viene esposta alla luce, varia dal verde al nero; e un filo sottilissimo che l'attraversa verticalmente. Dell'efficacia di questi cambiamenti gli uomini della Federai Reserve si dicono sicuri, ma c'è un problema che non si può risolvere con i marchingegni tecnici. Dei circa 400 miliardi di dollari attualmente in circolazione, almeno due terzi sono fuori dai confini degli Stati Uniti e in certi Paesi vengono usati quasi come «moneta corrente» (l'esempio più clamoroso è la Russia, dove certe trattazioni, anche se tutte «interne», si possono fare in dollari ma non in rubli). Siccome questa per l'economia americana è un'ottima cosa perché, dicono sempre quelli della Fed, «ogni dollaro che si muove all'estero è una specie di prestito senza interessi che riceviamo», nessuno vuole cambiare la situazione esistente. Così, per evitare una corsa a sbarazzarsene, nelle settimane che hanno preceduto l'u¬ scita del nuovo «C note» le autorità monetarie americane si sono sbracciate a rassicurare tutti che la vecchia banconota resterà valida a tempo indefinito. In sostanza, i «maledetti artisti libanesi» potranno continuare a produrre il loro «Supernote», con la sola accortezza di sottoporlo prima della distribuzione a un processo di «invecchiamento», fi" loro «mercato», in pratica, rimane intatto, o quasi. Franco Pantarelli

Persone citate: Benjamin Franklin

Luoghi citati: Libano, New York, Russia, Stati Uniti