LA LEGA PRESENTA IL CONTO di Gian Enrico Rusconi
Interno LA LEGA PRESENTA IL CONTO Gli avversari del leghismo non si sono mai preoccupati neppure di capire i motivi del suo successo. Non sono mai andati alle radici della «questione settentrionale», evocata a parole ma rimasta senza sostanza. Per tacere poi dell'assenza di una risposta culturale che replicasse con buone ragioni storiche, sociali, culturali e politiche agli argomenti separatisti del leghismo. Pronunciati in un primo tempo quasi per sfida, poi per differenziarsi nel mercato delle identità politiche, i discorsi secessionisti non hanno mai provocato reazioni convinte ed adeguate da parte della «grande cultura» nostrana. Paradossalmente abbiamo visto i vescovi italiani più preoccupati dei grandi intellettuali. Quasi che non valesse la pena di investire tempo ed energie per ribattere posizioni separatiste motivate in modo stravagante e prive di fondamento storico. Quasi che la scoperta di una diffusa subcultura anti-nazionale potesse ridursi a folklore o a mera incultura. Naturalmente per contrastare efficacemente le affermazioni sulla «nazione padana» occorre avere idee chiare e argomenti solidi su che cosa sia una nazione democratica oggi. Occorre essere convinti che non si tratta né di un'associazione di interessi, che si può sciogliere a piacimento, ma neppure il risultato di una fantomatica etnia originaria. Occorre fare un discorso ben motivato, serio e comprensibile perché la posta in gioco è seria e la gente deve capire di clic si tratta. E' troppo tardi adesso? Non so. A parte il risultato elettorale, molto dipenderà dalla riconferma e grado di realtà dell'«emendamento Pivetti» alla Costituente nordista, che prevede che i deputati leghisti si diano da fare nel Parlamento nazionale a realizzare l'obiettivo federalista. E' un estremo tentativo di non rompere definitivamente con l'ordine democratico repubblicano. Ma l'emendamento è stato clamorosamente annullato da Bossi, in spregio alla più elementare regola democratica, dopo che l'assemblea nordista lo aveva accolto. Prima o poi i leghisti dovranno fare i conti con la gestione autocratica del loro leader. L'ultima speranza è dunque ancora la democrazia. Gian Enrico Rusconi
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- "Varsavia deve arrendersi"
- Rubatto presidente del Torino
- E' morto il «Moretto» di lui scrisse Fenoglio
- Messaggi alle famiglie di prigionieri e civili
- Viotti d'oro alla voce di Mimì
- La Germania inserita nel fronte occidentale
- Due discorsi di Farinacci a Chieti
- Proprietaria di villa arrestata per truffa
- Con Delon un delitto in pieno sole che ha un solo movente: il denaro
- Due missini in Tribunale per l'attentato di Canelli
- "Varsavia deve arrendersi"
- Rubatto presidente del Torino
- E' morto il «Moretto» di lui scrisse Fenoglio
- Messaggi alle famiglie di prigionieri e civili
- Viotti d'oro alla voce di Mimì
- La Germania inserita nel fronte occidentale
- Due discorsi di Farinacci a Chieti
- Proprietaria di villa arrestata per truffa
- Con Delon un delitto in pieno sole che ha un solo movente: il denaro
- Due missini in Tribunale per l'attentato di Canelli
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- Ad un favoloso Pulici risponde una volta sola Chinaglia
- Grace Kelly ha pagalo
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- La parola d'orline di Hitler ai giovani: lotta senza quartiere al bolscevismo
- Uccisa con ventidue coltellate
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- Ã? scomparso Ferruccio Novo creatore del "grande Torino,,
- Liquidato Gomulka, domata la sommossa Imminente rimpasto nel governo polacco
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy