Il ministro della Difesa di Pechino rinvia la visita negli Usa: «Non è il momento»

Il ministro della Difesa di Pechino rinvia la visita negli Usa: «Non è il momento» Il ministro della Difesa di Pechino rinvia la visita negli Usa: «Non è il momento» A Washington, intanto, il Senato americano ha approvato una risoluzione che condanna le manovre cinesi come «atto bellicoso» e chiede l'intervento Usa in caso di attacco a Taiwan, ipotesi che tutti gli osserva¬ tori escludono. Mentre tutti concordano invece sulla pericolosità della disputa sino-americana, la peggiore da quando Nixon sancì con Mao l'avvicinamento tra le due potenze. In questo quadro s'inserisce il rinvio della visita negli Usa del ministro della Difesa cinese Chi Haotian. Secondo quanto ha riferito ieri l'agenzia «Xinhua», Pechino ritiene che «il clima attuale non sia favorevole». L'agenzia cita fonti militari secondo le quali «le recenti azioni del governo Usa» hanno acuito le tensioni in loco e «deliberatamente» interferito con gli affari interni cinesi. Da segnalare, infine, un incidente, riportato ieri dalla stampa, che non contribuisce ad allentare la tensione: giovedì, un Mig-19 dell'aviazione militare cinese ha affiancato per più di un minuto un aereo passeggeri di Taipei sopra lo stretto di Taiwan. [Agi-Ansa-Adnkronos] TRE SFIDANTI LEE TENG-HUI Per lo status quo Presidente uscente, nasce nell'isola nel 1923. Studia in Giappone, poi negli Usa. Si deve in gran parte alla sua iniziativa la democratizzazione del Paese avviata dopo l'avvento al potere nel 1988. Il suo partito, il Kuomindang, ha forti legami con gli affari. Non vorrebbe dunque turbare i mercati con mosse azzardate, ma punta a insistere con l'attuale politica di «indipendenza strisciante». LIN YANG-KANG Per il riavvicinamento Nato a Taiwan nel 1927, ex vicepresidente del Guomindang, è stato uno stretto collaboratore di Lee Teng-Hui fino al 1994, quando ha rotto col leader da lui giudicato troppo incline al secessionismo. Candidato dal «Nuovo partito», propone l'apertura immediata di trattative con la Cina popolare, in vista di una qualche forma di unità. Ma pensa che la fusione totale fra le Cine possa avvenire solo dopo la fine del comunismo sul continente PENG MING-MIN Per l'indipendenza Nato a Taiwan nel 1923, è stato definito (con un po' di esagerazione) il Mandela taiwanese. Ex dissidente ed esiliato politico, sostiene che l'isola è di fatto già indipendente. Il suo programma: formalizzare la situazione con un atto ufficiale. Pechino ha già detto che in questo caso farebbe subito guerra (benché probabilmente non abbia i mezzi per un'invasione). E' candidato del partito democratico progressista, di opposizione • Militari taiv/anesi si esercitano davanti a un manifesto elettorale del presidente Lee. In alto, la portaerei americana Independence è nello stretto

Persone citate: Mao, Nixon, Peng Ming-min, Teng, Xinhua