Una fuga dorata arrestato nella reggia del re dei trafficanti

Una fuga dorata Una fuga dorata Arrestato nella reggia del re dei trafficanti MADRID NOSTRO SERVIZIO A Marbella, nel palazzo da l'avola «Mifadil», a 20 chilometri da Estepona, dove ieri è stato arrestato dalle teste di cuoio della Guardia Civil c dall'Ucigos il terrorista Al Molqui, vive il siriano Monzer Al Kassar, uno dei più importanti trafficanti d'armi del mondo. Lo chiamano «11 principe di Marbella», la celebro località turistica dell'andalusa «Costa del Sol» frequentata dal jet-set internazionale e dal top della malavita. Al Kassar, 50 anni, imparentato con il presidente siriano Assad, cognato del capo dei servizi segreti di Damasco, è tornato a vivere nella sua reggia da mille e una notte esaltamento un anno fa, dopo essere stato assolto per insufficienza di provo da un tribunale di Madrid che l'accusava di avere fornito le anni che sono servile por il sequestro dulia «Achilli: Lauro». Era stato arrostato nel '92 ed ora stato rilasciato su cauziono nel '93, dopo aver depositato 25 miliardi di lire 11 suo pedigree, le sue conoscenze ed amicizie, forse spiegano perché al-Molqi abbia scelto di rifugiarsi proprio nello vicinanze del «Principe dogli esplosivi». Il siriano, «mercanto di morte» con mozzo mondo, amico personale del capo del Fronte por la Liberazione della Palestina, Abu Abbas (il corvello del sequestro doH'«Achillc Lauro»), era accusato di essersi incontrato con Abbas prima del sequestro e di aver trasportato le armi che servirono per l'aziono terrorista da Varsavia ad Atene, dove un svio emissario le portò a Napoli. Inoltre, dopo il sequestro, avrebbe accompagnato con uno dei suoi aerei personali Abbas dall'ex Jugoslavia a un luogo sicuro. C'era un testimone che aveva dichiarato di avere viaggiato con lui l'ino a Varsavia per prendere in consegna le armi. Ma il tribunale considerò quello testimonianze «confuse ed incoerenti». Un altro pentito era detenuto in Italia, tale Alinied Marouf Al Assadi. Ma, secondo «FI Mondo», «lo autorità italiane non gli permisero di venire a testimoniare in Spagna e il pm spagnolo ritirò la petizione di andare in Italia por interrogarlo, per cui non gli poterono rivolgere molte domande che avrebbero potuto conformare o no la sua testimonianza», Il tribunale spagnolo che tratta i casi di terrorismo, l'«Audiencia Nacional» di Madrid (e che deciderà sull'estradizione di al-Molqi), sostenne inoltre che «una persona come Al Kassar non avrebbe corso un'avventura cosi rischiosa e volando a Varsavia per prendere in consegna lo armi». Tutto lo testimonianze e i rapporti dei servizi segreti statunitensi non vennero prosi in considerazione. Cos'i, dal '95 il «Principe dogli esplosivi» ò tornato a spadroneggiare nel cosiddetto «miglio d'oro» di Marbella, frequentatissima da miliardari arabi. Ha sempre dichiarato di non aver nulla a 1 spartire con il sequestro. Ma ha riconosciuto in un. itervista ad «Alio» di commerciare in anni, anche per conto del governo spagnolo che lo ha sempre protetto, anche se lo ha espulso formalmente dall'87 al '90. Frequenta il jet-set, gira con le sue Rolls-Royce blindate, è amico del suo compagno d'affari Kashoggi. Difficile erodere che alMolqi si sia rifugiato nel suo «regno» solo per caso. Gian Antonio Orighi LE ACCUSE DAGLI USA. La fuga del terrorista innesca una seria tensione tra Italia e Stati Uniti. Il 5 marzo Dini deve fornire spiegazioni all'ambasciatore Usa Bartholomew (nella foto) suL perché del permesso concesso al terrorista. Vlntemational Herald Tribune ipotizza che l'evasione avrebbe rimosso «un ostacolo nelle relazioni tra l'Italia e i Paesi arabi».